[21/03/2011] News

Moratoria sul petrolio nel Parco dei Virunga. Salvi (per ora) gorilla e pescatori

LIVORNO. La direttrice dell'Unesco, Irina Bokova, si è felicitata per l'annuncio dato dal ministro dell'ambiente della Repubblica democratica del Congo (Rdc), José Endundo Bononge, che sono state sospese le prospezioni petrolifere nel Parc national des Virunga, il più vecchio dell'Africa, istituito nel 1925. iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco.

«Questa decisione costituisce una tappa importante per preservare i Virunga, un sito rimarchevole ed un habitat naturale unico per le specie in pericolo - ha detto la Bokova - Si tratta di una risposta positiva alle preoccupazioni sollevate dal Comitato del patrimonio mondiale, dalla comunità internazionale dall'Unesco sulla problematica della prospezione petrolifera nel parco. Spero che il governo della Repubblica democratica del Congo abbandonerà tutti i piani per lo sfruttamento petrolifero in questo sito del Patrimonio mondiale».

Il Parc national des Virunga ospita una delle ultimi popolazioni di gorilla di montagna e dal 1994 è stato iscritto nella lista del patrimonio mondiale in pericolo a causa degli impatti sull'ambiente della guerra nella Rdc orientale e nella regione dei Grandi Laghi.

Endundo Bononge ha detto che la decisione della moratoria petrolifera è stata presa in seguito agli impegni assunti con la Déclaration de Kinshasa, firmata da Unesco e Rdc il 14 gennaio. Il primo ministro della Rdc ha però detto che attualmente è in corso una valutazione ambientale i cui risultati saranno disponibili all'inizio del 2012.

Il governo della Rdc aveva autorizzato lo sfruttamento petrolifero nei Virunga a due imprese britanniche: Dominion Petroleum e Soco International e alla Congolaise des Hydrocarbures (Cohydro).

La cosa preoccupa molto Greenpeace Africa, il cui responsabile per le foreste René Ngongo, spiega che «Avendo liberamente accettato che il parco figuri nella lista del Patrimonio mondiale., la Rdc non ha più il diritto di ritornare sui suoi impegni se non vuole gettare il discredito sul Paese. Delle discussioni su una possibile revisione dei limiti del Parc des Virunga senza studi di impatto ambientale appropriati sarebbero in contraddizione con la legge. Una tale impresa sarebbe una grave violazione della Convenzione sulla biodiversità e dell''Ordonnance-loi 041 del 22 agosto 1969 relativa alla conservazione della natura, che vieta le attività estrattive nei parchi nazionali. Per questo Greenpeace raccomanda il blocco di ogni iniziativa mirante a intaccare un sito così prezioso come i Virunga».

L'allarme era stato lanciato a gennaio dalla rappresentante speciale dell'Onu in Rdc, Leila Zerrougui, «La messa in opera dei progetti di sfruttamento petrolifero nel Parc des Virunga colpirebbe fortemente la biomassa del parco. In effetti, questo progetto in corso di concretizzazione riguarda il 60 % della superficie di questo parco, cioè 7.000 km2. Questi vanno da Rumangabo, nel territorio di Rutshuru, fino a Kasindi un porto a nord, nel territorio di Beni, lungo il lago Edoardo , nel cuore del Parc national des Virunga». Il lago Edoardo è anche la fonte di sostentamento di migliaia di famiglie di pescatori ed agricoltori dell'area.

Ora il governo della Rdc dice di essere pronto a fare la valutazione di impatto ambientale, ma la Zerrougui, che è un'esperta di valutazioni ambientali, lamentava proprio la mancanza di uno studio indipendente di impatto ambientale prima dell'avvio del progetto.

Torna all'archivio