[16/03/2011] News toscana

Piano strutturale del comune di Firenze: proposte e critiche di Legambiente

FIRENZE. Legambiente nei giorni scorsi ha presentato le osservazioni al Piano strutturale del comune di Firenze, adottato dall'amministrazione, in cui sono state proposte integrazioni e modifiche ma anche avanzate alcune critiche. In sintesi, per l'associazione ambientalista, è condivisibile il criterio generale posto alla base del progetto di piano, cioè quello di non consumare nuovo suolo riducendo in gran parte anche il residuo del piano vigente. Legambiente però considera che lo sviluppo sostenibile della città metropolitana debba passare per la valorizzazione del Parco della Piana, come "elemento ordinatore" dello sviluppo della piana stessa e non come semplice compensazione del futuro termovalorizzatore di Case Passerini.

«Affinché questo si realizzi- spiegano da Legambiente- il parco deve essere assunto come priorità (invariante) dei comuni che interessa, deve contenere la previsione di un'infrastruttura per il trasporto su ferro di area vasta che riesca ad interconnettere i centri urbani della piana non toccati oggi dal Tpl. Così concepito, il parco garantirà un'armonica organizzazione del territorio rappresentandone il riferimento essenziale anche nell'amministrazione equilibrata tra comuni contermini».

La critica più serrata fatta da Legambiente riguarda proprio la scelta operata dall'amministrazione rispetto alla "dimensione" del piano «limitata strettamente al territorio amministrativo della città e senza nessuna forma di pianificazione associata, com'era logico attendersi tra enti locali appartenenti a un'unica area omogenea e attraversati dai medesimi problemi di governo del territorio».

Tra le proposte più interessanti fatte dall'associazione ambientalista quella di un Piano organico per la "Città rinnovabile" che in un arco di tempo ventennale, in coerenza al Peac (Piano energetico ambientale comunale) vigente, riguardi le maggiori fonti di emissioni (trasporti, industria, costruzioni) e comprenda misure come ad esempio, lo sviluppo della cogenerazione e teleriscaldamento, l'istituzione di quartieri Car free, fino al raggiungimento dell'obiettivo mobilità ciclabile, definito terzo pilastro della mobilità urbana.

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