[23/02/2011] News

Rifiuti, risorse idriche, acque reflue: l'Istat ha reso noto i dati sulle spese di gestione nel periodo 1997-2009

FIRENZE. L'Istat ha reso disponibili i dati sulle spese dell'economia italiana per la gestione dei rifiuti, delle acque reflue e delle risorse idriche tra il 1997-2009. Tali dati sono stati calcolati secondo gli schemi del sistema dei conti satellite delle spese ambientali SERIEE, sviluppato in sede Eurostat1 che descrivono lo sforzo economico sostenuto da un paese per salvaguardare il sistema naturale sia da fenomeni di inquinamento (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, inquinamento del suolo, ecc.) e di degrado (perdita di biodiversità, erosione del suolo, salinizzazione, ecc.), sia da fenomeni di esaurimento delle risorse naturali (risorse idriche, risorse energetiche, risorse forestali, fauna e flora selvatiche, ecc.). Come è intuibile nel rapporto i numeri non mancano. Di seguito vengono sintetizzati alcuni dati ritenuti più significativi.

Nel 2009 la spesa nazionale per la gestione dei rifiuti, delle acque reflue e delle risorse idriche ammonta complessivamente a 34.730 milioni di euro, con una incidenza sul Pil del 2,3 per cento. Il 62 per cento della spesa proviene dal servizio di gestione dei rifiuti (21.514 milioni di euro, equivalente all'1,4 per cento del Pil), il 27 per cento dal servizio di gestione delle risorse idriche (9.516 milioni e lo 0,6 per cento del Pil) e il rimanente 11 per cento dal servizio di gestione delle acque reflue (3.700 milioni, 0,2 per cento del Pil).

Dal 1997 al 2009 la spesa nazionale a prezzi correnti aumenta in tutti e tre i settori analizzati, sia pure con diversa intensità: quella per la gestione dei rifiuti cresce del 95 per cento, incrementando la propria incidenza sul Pil dall'1,1 per cento nel 1997 all'1,4 per cento nel 2009; la spesa per la gestione delle acque reflue aumenta del 44 per cento e quella per la gestione delle risorse idriche del 52 per cento, con un‘incidenza sul Pil che rimane sostanzialmente stabile in entrambi i casi.

Per quanto riguarda i consumi, finali e intermedi, corrispondenti alle diverse tipologie di utenze, civili domestiche e produttive, pubbliche e private, essi rappresentano nel 2009 la componente principale della spesa nazionale, con una percentuale superiore all'80 per cento in ciascuno dei servizi in esame. Dal 1997 al 2009 le dinamiche dei consumi determinano una crescita continua della spesa corrente per i servizi di gestione rifiuti e gestione risorse idriche, e questo vale anche il settore della gestione delle acque reflue a parte la lieve flessione verificatasi nell'anno 2000.

La componente degli investimenti finalizzata alla sostituzione del capitale produttivo o al suo ampliamento ai fini del potenziamento quantitativo o qualitativo del servizio (erogazione del servizio ad utenze non già soddisfatte, o miglioramento della qualità dei servizi già in essere) assorbe la quota minore della spesa nazionale in tutti e tre i servizi in esame. Nel 2009 gli investimenti rappresentano l'11 per cento del totale della spesa nazionale.

Per quanto riguarda i numeri sulle fonti di finanziamento. Nella media del periodo 1997-2009, tenendo conto sia dei costi sostenuti in proprio da utilizzatori e produttori dei servizi
ambientali sia degli effetti redistributivi derivanti da trasferimenti unilaterali tra i diversi settori istituzionali per il finanziamento delle spese ambientali, abbiamo: nei settori della gestione dei rifiuti e della gestione delle acque reflue le imprese finanziano rispettivamente il 67 per cento e il 66 per cento circa della spesa nazionale; seguono le famiglie con percentuali pari rispettivamente al 28 per cento e al 20 per cento ed infine la Pubblica amministrazione (Pa) e le Istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp), con il 5 per cento e il 14 per cento circa; nel settore della gestione delle risorse idriche le imprese finanziano il 43 per cento della spesa nazionale al pari delle famiglie, mentre Pa e Isp finanziano il rimanente 14 per cento.

Infine i valori della produzione: in Italia nel 2009 la produzione dei servizi ambientali in esame ammonta complessivamente a 30.380 milioni di euro, l'1,1 per cento della produzione dell'intera economia. In particolare la produzione dei servizi di gestione rifiuti, pari a 19.736 milioni di euro, rappresenta lo 0,7 per cento della produzione dell'intera economia; i servizi di gestione delle acque reflue e delle risorse idriche, con valori della produzione pari rispettivamente a 3.322 e 7.322 milioni di euro, fanno registrare percentuali dello 0,1 per cento e 0,3 per cento.

Nel periodo 1997-2009 le dinamiche della produzione vedono un raddoppio della produzione dei servizi di gestione rifiuti, ed un aumento del 60 per cento circa della produzione sia dei servizi di gestione acque reflue sia di gestione delle risorse idriche. La traduzione del trend in termini occupazionali, con specifico riferimento all'attività dei produttori specializzati, l'occupazione nei settori in esame complessivamente considerati aumenta in tutto l'arco temporale di riferimento, raggiungendo nel 2009 un valore che supera le 168.000 unità di lavoro (0,7 per cento del totale delle unità impiegate a livello di intera economia) a fronte di un valore di circa 114.000 nel 1997 (0,5 per cento del totale dell'economia). L'aumento è il risultato di una crescita costante dell'occupazione nel settore privato e di un incremento in quello pubblico concentrato negli anni 1998 e 1999, cui segue un decremento in tutto il periodo successivo sino ad una lieve ripresa nel 2009.

Nella lettura dei dati, spiegano da Istat, occorre tenere presente che i produttori specializzati privati includono non solo le imprese che erogano servizi ambientali di pubblica utilità in totale o parziale affidamento da parte della Pa (come ad esempio il servizio di igiene urbana nel caso del settore della gestione dei rifiuti), ma anche quelle che svolgono attività specialistiche per conto terzi, ad esempio nel campo dello smaltimento di particolari tipologie di rifiuti industriali.

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