[23/02/2011] News toscana

Riciclo delle plastiche "povere": i ri-prodotti Revet in passerella a Siena

FIRENZE. Riduzione dei consumi e di materia, e incremento del riciclo sono passaggi obbligati nella strada che porta alla sostenibilità. Nel campo della materia, riciclare significa utilizzare nuovamente le materie prime finite tra i rifiuti (materie prime seconde) per dar vita a nuovi prodotti. In Toscana, per quanto riguarda il settore delle materie plastiche sono state avviate interessanti esperienze.

Revet (azienda di Pontedera specializzata nella raccolta differenziata di vetro, plastica, lattine, e nella lavorazione finalizzata al loro riciclo), nel gennaio 2010 ha firmato un protocollo d'intesa con la Regione Toscana ed il Corepla (il Consorzio nazionale per il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica) finalizzato a promuovere il riciclo delle plastiche eterogenee "povere" (il cosiddetto plasmix) provenienti da raccolta differenziata.

Successivamente Revet ha messo a punto nei propri impianti (attraverso ricerca finalizzata), le tecnologie per una prima lavorazione del plasmix e ha stretto partnership per la sperimentazione del reimpiego del materiale. Tali tecnologie consentono di produrre dal plasmix un addensato o granulato finalizzati alla realizzazione di semiprodotti, pronti per essere lavorati dalle aziende partner dei rispettivi progetti.

I primi risultati delle sperimentazioni messe in essere, sono stati presentati a Siena nella sede di Sienambiente, l'azienda di gestione dei rifiuti che grazie alle buone performance da tempo raggiunte dai cittadini della provincia nella raccolta differenziata, rappresenta un fornitore importante delle "materie prime seconde" da avviare a riciclo.

«I cittadini senesi che fanno la raccolta differenziata - ha dichiarato Fabrizio Vigni, presidente di Sienambiente - possono oggi vedere i risultati concreti del loro impegno. Da un semplice gesto quotidiano di ciascuno di noi prende il via un percorso complesso, tecnologicamente avanzato, che porta fino alla creazione di nuovi prodotti. Riciclando i rifiuti si hanno benefici per l'ambiente ed al tempo stesso si sviluppa una nuova industria eco-sostenibile. Quelli prodotti da Revet sono esempi concreti delle potenzialità della green economy, di come attraverso la ricerca e l'innovazione tecnologica sia possibile costruire in Toscana una nuova economia ecologica» ha concluso Vigni.

Sono 6 i progetti-obiettivo attivati da Revet per il reimpiego delle materie prime seconde: Il primo, che vede la collaborazione con la Piaggio, consiste nella realizzazione di componenti per automotive, in particolare di pedane, parafanghi, sottosella e bauletti per gli scooter Vespa e Mp3. Il secondo, con Urbantech di Pontedera, è indirizzato alla produzione di pannelli fonoassorbenti per i tratti autostradali toscani gestiti dalla Società autostrada tirrenica. Un altro progetto, destinato all'edilizia, realizzerà profilati cavi per prefabbricati prodotti dalla ditta Shellbox di Castelfiorentino. Un quarto progetto prevede la produzione di pallet per la grande distribuzione, dove il plasmix riciclato andrà a sostituire il legno. Un altro settore di riutilizzo è quello degli arredamenti per esterni: Revet realizza i profili semilavorati, che attraverso altre aziende toscane, consentono di realizzare panchine, fioriere, cestini per i rifiuti, pedane, recinzioni, altalene e scivoli destinati ai parchi pubblici e dunque ai comuni, che con l'acquisto di Ri-prodotti possono raggiungere gli obiettivi previsti dalle normative nazionali e regionali sugli acquisti verdi.

La Regione Toscana, prima in Italia, in accordo con Corepla, promuoverà gli incentivi riservati ai comuni per gli acquisti. Infine il progetto "da Casa a Casa" svolto con il partner Utilplastic (azienda pistoiese specializzata nella produzione di casalinghi): la plastica riciclata ritorna sotto forma di scope, cestini, palette (nella foto i prodotti che saranno presto in vendita nei supermercati toscani) nelle case dei cittadini che fanno la raccolta differenziata chiudendo il ciclo virtuoso.

«L'impegno dei cittadini nella corretta separazione dei rifiuti ed una buona organizzazione logistica dell'azienda di gestione consentono a Revet di chiudere la filiera di riciclo della plastica in modo innovativo- ha sottolineato Valerio Caramassi, presidente di Revet - Ricerca e know-how ci permettono di far rientrare nel mercato i Ri- prodotti in Toscana, con una filiera corta che garantisce allo stesso utente che ha dato origine al flusso di materia di rivedere (nel caso di acquisti verdi della Pa) o ri-acquistare (nel caso di articoli casalinghi) i Ri-prodotti. Adesso anche per la frazione fine del vetro, non utilizzata nelle vetrerie, inizierà una fase di ricerca per arrivare a sbocchi di mercato ancora inesplorati» ha concluso Caramassi.

Incrementare l'industria del riciclo significa investire in ricerca applicata, fare innovazione tecnologica, creare posti di lavoro ad alto valore qualitativo aggiunto. Poi ci sono i vantaggi ambientali riassumibili in un semplice esempio: l'impiego di plastica riciclata negli scooter Piaggio consente di abbattere del 30 per cento l'abituale impiego di materiali vergini derivanti dalla lavorazione del petrolio.

 

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