[18/02/2011] News toscana

La Marson a gamba tesa sulla vertenza-Piana: ĞDefinire un congruo limite al numero di voliğ

LIVORNO. Pista obliqua, parallela o allungata, l'importante è che sia sostenibile. Che vuol dire voli ridotti. Il pensiero dell'assessore regionale all'urbanistica, come al solito, è ben chiaro. Per Anna Marson, al primo posto ci sono le persone, l'ambiente, la vivibilità. E quindi, nella polemica sui vari progetti per la piana, si deve tenere conto prima di tutto di un modello di sviluppo che sia compatibile.

Marson lo ha rimarcato questa mattina presentando la variante di integrazione al Pit (Piano di indirizzo territoriale) relativa al Parco agricolo della piana e alla qualificazione dell'aeroporto di Firenze, approvata dalla giunta regionale lunedì scorso.

«La qualificazione dell'aeroporto, pur necessaria data l'inadeguatezza della pista attuale, deve necessariamente tener conto del contesto in cui si inserisce, e dare garanzie per quanto riguarda la compatibilità dell'intervento con la qualità di vita degli abitanti della piana» ha dichiarato Marson.

«La scelta di tenere insieme in un unico atto il progetto di parco agricolo e la qualificazione dell'aeroporto ha suscitato non poche polemiche. L'aeroporto di Peretola, come noto, è collocato all'interno di un'area densamente urbanizzata, attraversata da numerose infrastrutture e su cui gravano ulteriori opere già programmate. Il progetto di parco agricolo si propone di migliorare complessivamente la qualità ambientale e paesaggistica della piana, promuovendo nel contempo attività agricole capaci di generare anche lavoro e reddito», ha spiegato l'assessore regionale.

L'atto approvato della giunta ha delineato un percorso di pianificazione all'interno del quale le due ipotesi di pista fattibili dal punto di vista aeronautico (quella che consente di prolungare la pista attuale arrivando alla lunghezza di 1960 metri e quella di una nuova pista in direzione Firenze-Prato) siano discusse e valutate pubblicamente in modo approfondito, con tutti i soggetti interessati (abitanti compresi), comparando i pro e contro, e arrivando a scegliere la soluzione più soddisfacente.

«A tal fine - spiega Marson - una serie di aspetti ambientali rilevanti, quali l'impatto acustico, la qualità dell'aria, la salute, già trattati nel percorso di Vas (valutazione ambientale strategica) che accompagna l'iter di adozione e approvazione della variante al Pit, andranno ulteriormente approfonditi: nella fase di osservazioni al Rapporto ambientale, nel dibattito pubblico sulle ipotesi di pista, nella valutazione di impatto ambientale del progetto. E ulteriori questioni andranno trattate, quali i sentieri di decollo e di atterraggio, i rischi di bird strike, gli eventuali sorvoli su Firenze (difficilmente regolabili e dunque probabili nel caso di pista parallela) e così via», ha dichiarato Marson.

In ogni caso, qualunque sia l'ipotesi di pista che uscirà dal dibattito pubblico come maggiormente utile a garantire i minori impatti sulla qualità di vita degli abitanti, sull'ambiente e sull'assetto complessivo del territorio della piana (parco agricolo compreso), secondo la Marson, sarà fondamentale definire un congruo limite al numero di voli esercitati da e per Peretola.

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