[14/02/2011] News toscana

Il centro studi Giacomini e i parchi nel mondo e in Italia

PISA. Pochi giorni fa nella Tenuta di San Rossore nella bellissima sede della Giraffa è stato inaugurato il Centro studi sulle aree protette intitolato a Valerio Giacomini autore non dimenticato di ‘Uomini e parchi'.
Alla inaugurazione hanno partecipato con il sindaco di Pisa, l'assessore all'ambiente della regione Toscana Annarita Bramerini, il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, il presidente del parco di San Rossore Giancarlo Lunardi e numerosi altri rappresentanti e tecnici di enti, associazioni e parchi non soltanto toscani.

Il centro studi istituito sulla base di un protocollo con la regione Toscana ha così avviato la sua attività presentando con Paolo Pignacelli di Federparchi che unitamente al parco e alla regione lo dirigerà un primo Report sui parchi toscani nell'ambito di una ricerca che ha riguardato però il contesto internazionale. Il report incentrato diversamente da quanto spesso avviene nel dibattito sui parchi nel nostro paese su dati precisi e non su chiacchere a ruota libera, ha evidenziato una realtà per molti versi sorprendente.

Emerge, infatti da questo report che in tutto il mondo dai deserti più infuocato alle zone glaciali più surgelate operano ormai i parchi. Oltre il 10% -una superfice pari a quella del Canada-del territorio mondiale risulta oggi tutelato e gestito da parchi in Africa come in Europa, nell'America del sud come in Asia.

Il dato sorprendente è che il solo paese nel mondo e non solo in Europa dove si discute dei parchi anche per scioglierli o abrogarli è l'Italia. Non è una battuta perche di abrogarli l'aveva proposto Calderoli, di scioglierli a partire intanto da quelli regionali l'hanno proposto da più parti anche in ambito istituzionale; vedi l'Unione delle province.

E che il tutto avvenga nel bel mezzo di una discussione - si fa per dire- sul federalismo aggiunge un tocco del tutto speciale.
Ora se questo da un lato conferma quanto possa essere utile e importante oggi impegnarsi nello studio delle situazioni reali e non affidarsi alla chiacchera più sballata, dall'altro ci richiama all'urgenza di ingranare una nuova marcia per evitare un primato che nessuno potrebbe invidiarci e cioè mandare in pensione le nostre aree protette. In pensione bisogna mandarci e alla svelta quelle politiche e sortite che rischiano di esporci ad una vera e propria vergogna europea e internazionale.
Anche per questo con il gruppo di San Rossore abbiamo parlato di Rilancio dei parchi di cui discuteremo il 28 febbraio a Firenze in occasione della prima assemblea nazionale.

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