[04/02/2011] News toscana

I parchi custodi dell’identità nazionale

Nel 150° dell’Unità d’Italia si inaugura a San Rossore il Centro Studi sulle aree protette

Quando cento anni fa si decise di celebrare il giovane Stato italiano per il 50° dell'Unità d'Italia, si decise significativamente di organizzare a Firenze una esposizione sulla floricultura e silvicoltura e  agli Uffizi una mostra sui paesaggi italiani; mentre a Roma nel Palazzo delle Esposizioni creato per l'occasione, si celebrarono le tradizioni e le culture dei popoli italiani. In quel 1911 il mosaico che componeva la nuova Nazione che si presentava al mondo aveva come elementi fondanti la natura, le tradizioni e il paesaggio. Non a caso nello stesso anno la Società Botanica Italiana (riunione generale di Roma del 12 dicembre) invitò il Parlamento a estendere la legge di difesa del paesaggio anche agli aspetti scientifici delle bellezze naturali, come era avvenuto due anni prima in Svezia con l'istituzione dei primi parchi nazionali europei. Era la nascita della moderna concezione di area protetta nella quale la natura incontrava  le altre discipline con le quali doveva misurarsi, confrontarsi, allearsi.

Nel 150° dell'Unità d'Italia l'11 febbraio prossimo presso il Centro "La Giraffa" nella Tenuta di San Rossore località Cascine Nuove a Pisa si inaugurerà il Centro Studi sulle aree protette dedicato a Valerio Giacomini, ovvero allo studioso che, come teorizzato cento anni prima, ha tolto la natura dall'isolamento. Con Giacomini i parchi hanno perso quella separatezza un po' sacrale in cui erano stati collocati e congelati per tornare a giocare un ruolo vivo ed anche scomodo perché  impegnati in complesse scelte interdisciplinari di gestione e di governo.

Il Centro Studi a lui dedicato, realizzato attraverso la collaborazione di Federparchi, Parco di Migliarino San Rossore e Regione Toscana, sarà un importante punto di riferimento per dare impulso e sostegno al ruolo dei parchi, che nel 150° dell'Unità d'Italia continuano a essere custodi, spesso misconosciuti, non solo di specie e habitat fondamentali per il nostro futuro, ma anche dell'identità di una Nazione fatta di natura straordinaria, paesaggi incantevoli e tradizioni uniche e originali che potrebbero venir meno senza l'insostituibile lavoro dei mille parchi italiani che, come i mille garibaldini, anche loro hanno fatto l'Italia e speriamo che continueranno a custodirla anche per il futuro.

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