[31/01/2011] News toscana

Polveri sottili anche nell'area fiorentina: domani vertice in provincia

FIRENZE. E' previsto per domani, 1 febbraio, il summit in provincia di Firenze sull'emergenza smog. Come noto il Nord Italia è afflitto dalle polveri sottili, ma anche in alcune città toscane la criticità non va affatto sottovalutata: a Firenze, ad esempio, in meno di un mese, sono già stati registrati 18 giorni di sforamento del Pm10 (50 microgrammi al metro cubo) in alcune centraline.

Di qui l'iniziativa dell'amministrazione provinciale che ha convocato tutti i comuni dell'area fiorentina per elaborare un piano di intervento per cercare di contrastare, abbattere e eliminare l'inquinamento, anche in considerazione del fatto che le nuove regole regionali prevedono che dopo  15 giorni di superamenti del limite di legge, le amministrazioni locali devono prendere provvedimenti.

«Parte in notevole ritardo il tavolo tra provincia di Firenze e comuni dell'area fiorentina per elaborare un nuovo piano antinquinamento»  hanno dichiarato i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, che poi hanno riportato dichiarazioni di associazioni e esperti che "certificano" la gravità della situazione.  Legambiente attribuisce a Firenze il primato di città più inquinata del Paese; Monica Pierattelli, membro dell'Isde, l'associazione dei medici per l'ambiente, ribadisce come allarmanti siano i dati sui danni alla salute causati da "...pm 10 (e delle polveri ancora più sottili e pericolose, il pm2,5 e 1), un micidiale e velenoso aerosol che più è fine più arriva in profondità nell'albero respiratorio, fino a raggiungere gli alveoli polmonari e il sangue. Le inevitabili conseguenze sono le sempre più numerose malattie respiratorie, cardiocircolatorie e l'aumento della mortalità, soprattutto per le fasce più deboli: bambini, malati cronici e anziani".

Alfredo Zuppiroli, direttore del Dipartimento di cardiologia dell'Azienda sanitaria fiorentina, hanno informato gli esponenti di Rifondazione,  ha confermato che "al crescere di pm10, biossido di azoto e ozono nell'aria, aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari, ictus, malattie respiratorie. Oltre alla mortalità, aumenta anche la morbilità, ovvero rischio di ammalarsi".

In questo quadro «la politica, tutte le amministrazioni locali devono riconferire priorità al problema dell'inquinamento, primo perché né va della salute di tutti i cittadini e secondo perché produce danni ambientali irreversibili ad un ecosistema profondamente in crisi. L'incontro in provincia dovrà non solo attivare un piano concreto di intervento ma avrà il compito di rimuovere immobilismo, ogni forma di reticenza e di insostenibile omissione anche amministrativa» hanno concluso Calò e Verdi.

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