[19/01/2011] News toscana

Energie rinnovabili; i parchi che ruolo hanno?

PISA. In Toscana si sta discutendo animatamente del fotovoltaico come si era discusso - e ancora di discute - altrettanto animatamente dell'eolico. E' la conferma che anche quelle cure che appaiono e sono per molti aspetti efficaci presentano tuttavia effetti collaterali che come insegna qualsiasi ‘bugiardino' è bene non ignorare. Il che significa nel nostro caso che ogni intervento deve integrarsi e tener conto come misura e scala territoriale del paesaggio come dell'agricoltura e non ultimo del ruolo dei vari livelli istituzionali.

Già il dibattito sul PIT aveva evidenziato che qualcosa al riguardo non funzionava specie se lo si riduce e meri criteri urbanistici. Ora sembra che l'approccio punti a trovare un equilibrio maggiore per evitare che il fotovoltaico finisca per far danni in un altro comparto come è quello agricolo non meno importante specie in una regione come la nostra. Per gli specchi come per le pale serve insomma una collocazione che tenga conto in una dimensione non semplicemente comunale e quindi micro, di strumenti e dimensioni di pianificazione non riconducibili unicamente a confini amministrativi spesso del tutto inadeguati alla bisogna.

Per essere chiari, se per tanti anni persino la concessione di un nulla osta per dare un tetto agli attrezzi agricoli in aree parco nazionale o regionale era dato dall'ente parco, qualche ragione doveva pur esserci ed era che si teneva conto del rapporto con un territorio più ampio di quello comunale e anche provinciale e persino regionale. Ora quel nulla è stato sminuito della valenza di autorizzazione paesaggistica che è tonata inopinatamente ai comuni e i parchi hanno uno strumento, il nulla osta, indebolito.

Ecco, per le energie rinnovabili fotovoltaiche o eoliche quelle autorizzazioni non possono prescindere dai piani e dalla gestione dei parchi e non soltanto di quelli comunali ed anche provinciali. Ecco perché il dibattito sul fotovoltaico al pari di quello sull'eolico dovrebbe finalmente indurci a rimettere mano alla legge regionale sui parchi che fra le altre cose doveva ridefinire -tanto per fare un esempio- anche il ruolo delle province.

Ho visto che qualcuno anche per i parchi annota che non sono tutti uguali per cui, ad esempio, quello dell'Arcipelago Toscano essendo molto urbanizzato può allentare le briglie. Ecco un modo di ragionare strano, quasi che la tutela ambientale -perché di questo si tratta- nei territori urbanizzati possa allentarsi. Quello che voglio dire è che all'Arcipelago come nelle altre aree protette si dovrà tener conto dei piani di cui ci si è dotati e che sono non urbanistici ma ambientali.

In Liguria si sta discutendo e in parte si è già anche rimesso mano alla legge e altrettanto si sta facendo in Emilia d'intesa con comuni e province. Non sarebbe il caso di partire finalmente anche qui? Nei cassetti le leggi prendono la muffa.

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