[28/05/2013] News

Manioca, nuova pietra filosofale contro la fame: dalla Fao un modello di produzione sostenibile

Non si ferma l'ascesa della manioca, la pianta la cui radice a tubero rappresenta una delle principali fonti di carboidrati al mondo, che dal 2000 a oggi è aumentata nella produzione del 60%. Secondo la Fao la produzione è destinata ad aumentare ancora, man mano che se ne riconoscerà l'enorme potenziale e soprattutto se verrà diffuso il modello di agricoltura sostenibile e rispettosa dell'ambiente promosso dalla stessa organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura.

Si tratta del "Save and grow", che può far aumentare le rese della manioca fino al 400 per cento e contribuire a far diventare questo alimento di base da cibo dei poveri in coltura centrale del XXI secolo.  «Con l'approccio "Save and Grow" si riesce a raggiungere rendimenti più elevati con una migliore salute del suolo, piuttosto che con un uso massiccio di input chimici- hanno spiegato dalla Fao- Si interferisce poco sul terreno, che non viene lavorato o lavorato al minimo. Si mantiene in modo permanente la copertura organica del suolo e le colture vengono rotate per evitare la perdita delle sostanze nutritive ed il proliferare delle infestazioni. Al posto delle monocolture normalmente impiegate nei sistemi di coltivazione intensiva, "Save and Grow" incoraggia colture miste e la loro rotazione, insieme ai principi della lotta antiparassitaria integrata, che per tenere gli insetti nocivi sotto controllo al posto dei pesticidi chimici, utilizza piantine immuni da malattie e nemici naturali dei parassiti». 

Ci sono già sperimentazioni in corso che hanno dato risultati più che incoraggianti. In Vietnam, gli agricoltori impiegando queste pratiche innovative di coltivazione sono riusciti a incrementare i rendimenti di manioca da 8,5 a 36 tonnellate, con un aumento di oltre il 400%. Nella Repubblica Democratica del Congo, dopo corsi di formazione sull'impiego di piantine immuni, sulla pacciamatura e sull'alternanza delle colture, gli agricoltori che avevano frequentato le scuole sul campo hanno ottenuto incrementi di rendimento fino al 250%. In Colombia, la rotazione della coltivazione di manioca con fagioli e sorgo ha fatto aumentare le rese laddove i fertilizzanti minerali da soli avevano fallito. Della manioca tra l'altro non si butta via nulla: le sue radici sono ricche di carboidrati, mentre le foglie contengono fino al 25% di proteine, ferro, calcio e vitamine A e C.

Altre parti della pianta possono essere usate come mangimi per animali e il bestiame allevato con la manioca presenta una buona resistenza alle malattie e bassi tassi di mortalità. Alle porte quindi ci potrebbe essere una competizione produttiva e commerciale con le altre principali fonti di carboidrati quali grano e mais (che hanno oggi prezzi elevati) dato che dalla manioca si può ottenere una farina di alta qualità che rappresenta una valida alternativa alimentare.

Inoltre la manioca è utilizzata anche nell'industria: è seconda solo al mais come fonte di amido, e  la domanda di manioca come materia prima per la produzione di bioetanolo è in rapida crescita, con i rischi (da scongiurare) che ne conseguono.  «Grazie alle pratiche agricole promosse da Save and Grow, i paesi in via di sviluppo potranno evitare i rischi di un'intensificazione non sostenibile riuscendo al tempo ad incrementare le rese, alleviare la fame e la povertà rurale e contribuire allo sviluppo economico nazionale», hanno concluso dalla Fao.

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