[28/05/2013] News

Teleriscaldamento Vs efficienza energetica edifici? Possibile solo in Italia

Governo nuovo ma vizi vecchi quando si parla di lungimiranza nelle politiche energetiche. Lo scorso 24 maggio è stato presentato il testo del Decreto Legge sulla prestazione energetica nell'edilizia in Consiglio dei ministri. Il Governo ha deciso di allocare parte del fondo di garanzia (vedi art.4-ter) già accantonato per la realizzazione delle reti di teleriscaldamento, a favore dell'efficienza degli edifici pubblici (circa 100 milioni di euro corrispondenti ad un corrispettivo pari a 0,05 c€/sm3 sul consumo di gas metano), giocando sul ritardo nell'emanazione del decreto attuativo che regola le modalità di funzionamento del medesimo fondo, costituito ad hoc dal d.lgs. 28/2011 art. 22. In un sorta di gioco dei "quattro cantoni" in cui rimane fuori senza dubbio l'intelligenza, le risorse sul teleriscaldamento promosso dalla direttiva europea sull'efficienza energetica sono quindi spostate per aumentare l'efficienza degli edifici pubblici. Non si potevano trovare togliendole ad esempio alle fonti fossili?

«Siamo esterrefatti dalla miopia del Governo italiano attuale e precedente di non riconoscere la valenza strategica del teleriscaldamento nella politica energetica italiana- ha dichiarato Walter Righini presidente della Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili- Basti pensare al ritardo del decreto attuativo, tra gli ultimi a dover essere ancora emanato, a seguito dei decreti attuativi sul  V conto energia, sulle Fer elettriche, sul Conto Termico e sui TEE. E dire che la recente Direttiva europea sulla promozione dell'efficienza energetica riconosce a questa  tecnologia un ruolo di primo piano nella riduzione dei consumi energetici».

 

Fiper ritiene molto grave e aggiungiamo paradossale che le risorse accantonate, non ancora utilizzabili, per avviare piani industriali di vere e proprie infrastrutture energetiche a basso rischio di impresa, quali le reti di teleriscaldamento e raffrescamento, vengano decurtate per interventi sull'efficientamento degli edifici. «Questa proposta consolida, se non verrà emendata, l'inuguaglianza di trattamento tra il comparto elettrico e termico da fonti rinnovabili- ha aggiunto Righini-. Seppur il comparto termico e dell'efficienza energetica sono quelli che garantiscono in termini di costi-benefici maggiori vantaggi per il sistema Paese, nella realtà sono i due settori in cui il Governo investe meno rispetto agli altri Stati Membri. Auspichiamo che gli interventi di efficientamento degli edifici pubblici vengano promossi attraverso fondi specifici a tal fine, e non dalla riallocazione del fondo di garanzia per le reti di teleriscaldamento. Entrambi gli interventi rappresentano un volano di sviluppo importante in termini di occupazione, ambiente e risparmio energetico: sarebbe davvero un'occasione mancata per il Bel Paese non favorire questi investimenti in modo chiaro e lungimirante» ha concluso Righini.

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