[28/05/2013] News toscana

Raddoppio Siena-Grosseto, il Wwf denuncia: troppa acqua sottratta al fiume Merse

Le grandi opere infrastrutturali per la mobilità, sia su ferro che su gomma (ferrovie e arterie stradali) portano senza dubbio impatti sul territorio dove sono realizzate che ovviamente devo essere mitigati e ridotti al minimo come prevede la normativa. In Toscana purtroppo non ci sono esempi particolarmente virtuosi in tal senso: su tutti ricordiamo i danni al sistema idrogeologico del Mugello causati in seguito alla realizzazione della linea AV Firenze-Bologna. Ora pare che ad essere minacciate siano le acque e il territorio di un'altra parte della Toscana, almeno in base a quanto denuncia il Wwf.

Durante uno dei sopralluoghi della "Campagna Liberafiumi in Terre di Siena", le guardie ambientali dell'associazione ambientalista insieme a quelle del Mosca Club, hanno scoperto che per il raddoppio della Siena-Grosseto il cantiere si sta predisponendo ad attingere dal fiume Merse l'acqua necessaria ai lavori che interessano decine di chilometri di strada.

«Le soluzioni tecniche percorribili per portare acqua ad un'opera strategica di interesse nazionale sono diverse, incluso l'eventuale accordo con l'acquedotto e la realizzazione di mini-invasi di accumulo in aree accessorie idonee, ma si è preferito stendere quasi 40 chilometri di tubazioni a partire da un unico punto di captazione nella Riserva Naturale Regionale Basso Merse- hanno spiegato dal Wwf-. Per la realizzazione dei punti di prelievo sono state messe in atto modifiche dell'alveo e opere di movimento terra dentro la confinante Riserva Naturale Statale di Tocchi, un'area che comprende al suo interno zone in cui è previsto solo accesso autorizzato. Si parla di un territorio ad altissima valenza naturalistica, famoso in Italia e riconosciuto in Europa come Sito di importanza comunitaria per la conservazione di habitat che ospitano rare specie animali e vegetali».

Ma oltre all'impatto sui luoghi, il Wwf pone l'attenzione anche sulla quantità d'acqua che pare si voglia prelevare, circa un milione di litri al giorno «Ci chiediamo come sia stato possibile concentrare l'esigenza idrica di un'opera di queste dimensioni sull'esigua portata di uno dei fiumi d'Italia a maggiore naturalità, già eccessivamente sfruttato per l'irrigazione di colture ben poco sostenibili per il  territorio senese, fra cui riso e granturco, in un contesto climatico fortemente alterato- hanno sottolineato dal Wwf.- Solo in Italia sono possibili queste cose, per di più con un importante impiego di risorse pubbliche, nell'ambito di progetti che dovrebbero presupporre un'accurata valutazione di tutti gli aspetti». Non si disconosce l'importanza dell'infrastruttura necessaria per collegare in modo più adeguato est ed ovest del Paese (stiamo parlando della Due Mari di cui il raddoppio della Siena-Grosseto fa parte), ma visto il contesto di pregio in cui si opera le attenzioni dovrebbero essere portate fin nei minimi dettagli su tutte le matrici e tra l'altro nel caso della segnalazione del Wwf non si tratta proprio di un "dettaglio".

«Per il raddoppio della Siena-Grosseto l'iter burocratico legato alla procedura di valutazione di impatto ambientale è partito nei primi anni novanta. Oggi, dopo vent'anni di revisioni ed adeguamenti progettuali, si arriva a soluzioni inaccettabili di questo tipo, in un quadro dubbio di autorizzazioni che il Wwf valuterà con attenzione, al fine di segnalare eventuali illeciti» hanno concluso dall'associazione ambientalista.

Torna all'archivio