[22/05/2013] News

Nucleare: l'Iran installa 700 nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio

Secondo fonti diplomatiche di Vienna, dall'inizio dell'anno l''Iran a installato 700 centrifughe per l'arricchimento dell'uranio. L'Iran a fine gennaio aveva infornato  l'International atomic energy agency (Iaea)  della sua intenzione di istallare nuove  centrifughe nel sito nucleare di Natanz. Secondo un rapporto dell'Iaea pubblicato a febbraio «Gli specialisti iraniani hanno istallato 180 centrifughe IR-2M a Natanz».

All'inizio di marzo il direttore dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Fereydoun Abbassi Davani, aveva annunciato che la Repubblica Islamica dell'Iran aveva avviato una linea di assemblaggio di 3.000 centrifughe di nuova generazione, destinate a rimpiazzare le centrifughe obsolete.

Il governo di Teheran a dichiarato più volte che l'Iran ha bisogno di 50.000 centrifughe per alimentare le sue future centrali nucleari.

L'Iaea oggi dovrebbe pubblicare un nuovo rapporto semestrale sul programma nucleare iraniano, ma già il 17 maggio, partecipando ad un convegno dell'Istituto per le relazioni internazionali di Mosca, il direttore generale dell'Iaea, Yukiya Amano, aveva anticipato che l'agenzia nucleare dell'Onu «Non ha certezza assoluta quanto al carattere pacifico del programma nucleare iraniano. Non possiamo essere certi che le informazioni fornite dal''Iran siano buone e conseguentemente non possiamo dire che l'Iran non utilizzi l'energia atomica a fini pacifici».

Ada Amano ha risposto il 18 maggio l'ambasciatore iraniano a Mosca, Reza Sajjadi, «L'Iran permetterà  l'ingresso nei propri siti nucleari agli ispettori solamente dopo la firma di un "protocollo" con l'Iaea». Le illusioni del negoziato dell'Iran con il gruppo dei  5+1  (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) in Kazakistan sembrano definitivamente cadute.

Intanto la tensione monta dopo che il ministro israeliano degli affari strategici e dei servizi segreti, Youval Steinitz, ha detto che «La questione più minacciosa per la sicurezza di Israele sarebbe l'emergenza di un Iran nucleare».

Steinitz, intervenendo alla conferenza internazionale  Command and Control, Computers, Communications, Cyber and Intelligence (C5I), ha affermato che «Gli ultimi eventi e la situazione in Siria, nel Sinai e nella Striscia di Gaza non devono distoglierci dalla questione più cruciale, cioè l'Iran nucleare. Il progetto nucleare iraniano cambia il dato per lo Stato di Israele, per il Medio Oriente e per il resto del mondo. L'Industria nucleare dell'Iran è più sviluppata e rappresenta una minaccia più rande di quella della Corea del nord e del Pakistan». La cosa sembra un'esagerazione, visto che i nordcoreani hanno già fatto tre test nucleari e probabilmente hanno già la bomba atomica, mentre i pakistani (come Israele) hanno diverse centrali nucleari e molti missili balistici dotati di testate atomiche.

Ma secondo Steinitz in Iran «Esiste un'industria nucleare ramificata progettata non per produrre qualche bomba, ma materiali fissili in quantità sufficiente per l'elaborazione di dozzine, forse centinaia di bombe nucleari. La centrale di Natanz ospita circa 12.000 centrifughe e nei dintorni se ne contano 54.000. Questo è abbastanza per arricchire abbastanza uranio che occorre per la produzione da 20 a 30 bombe atomiche all'anno».

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