[22/05/2013] News

Rendere la migrazione un motore di sviluppo

Oggi la Commissione europea, con la comunicazione sulla massimizzazione dell'incidenza della migrazione sullo sviluppo, spiega come la migrazione e la mobilità possano contribuire a uno sviluppo economico e sociale inclusivo e illustra le modalità per rafforzare la cooperazione mondiale in questo ambito.

Secondo Cecilia Malmström, commissaria Ue agli affari interni, «La migrazione e la mobilità sono motori essenziali dello sviluppo sostenibile, ma la cooperazione mondiale deve passare a una marcia superiore. Il dialogo ad alto livello delle Nazioni Unite di ottobre rappresenta un'occasione eccezionale per far avanzare il programma mondiale sulla migrazione e lo sviluppo e promuovere misure concrete che contribuiscano sensibilmente a migliorare la vita dei migranti».

La comunicazione servirà da base per una posizione comune dell'Ue e degli Stati membri durante il dialogo ad alto livello su migrazione internazionale e sviluppo organizzato dall'Assemblea generale dell'Onu per il 3 e 4 ottobre. Il summit dell'Onu si svolgerà nel quadro dei preparativi del programma di sviluppo post 2015 delle Nazioni Unite e punta a definire misure concrete per rafforzare la coerenza e la cooperazione a tutti i livelli, per aumentare i vantaggi della migrazione internazionale tanto per i migranti quanto per i Paesi interessati e i suoi nessi con lo sviluppo. Le principali questioni che verranno affrontate ad ottobre saranno: Valutazione delle ripercussioni della migrazione internazionale sullo sviluppo sostenibile e identificazione delle pertinenti priorità in vista dell'elaborazione del quadro di sviluppo post 2015; Definizione delle misure volte a garantire il rispetto e la protezione dei diritti umani di tutti i migranti, in particolare donne e minori, prevenire e combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e garantire una migrazione ordinata, regolare e sicura; Rafforzamento dei partenariati e della cooperazione nel settore della migrazione internazionale, definizione di meccanismi per l'effettiva integrazione della migrazione nelle politiche di sviluppo e promozione della coerenza a tutti i livelli.

«Questo evento - si legge in una nota della Commissione Ue - offrirà ai responsabili a livello decisionale e agli operatori del settore un'opportunità unica per riflettere sul modo in cui lavorare in direzione di un programma mondiale per una governance della migrazione efficace, inclusiva e basata sui diritti, e per individuare misure dirette a promuovere il ruolo dei migranti quali agenti di innovazione e sviluppo».

Per favorire la migrazione e la mobilità motori di sviluppo dei paesi di origine e di destinazione a reddito basso e medio, la Commissione invita tutti i soggetti interessati a cogliere le opportunità e far fronte alle sfide connesse alla migrazione internazionale, in particolare: Garantire che le strategie di sviluppo riconoscano che la migrazione e la mobilità sono fattori di sviluppo; Rispettare la dignità dei migranti e difenderne i diritti fondamentali e umani, a prescindere dallo status giuridico dei migranti; Prestare maggiore attenzione all'interconnessione tra cambiamenti climatici, degrado ambientale e migrazione; Riconoscere le sfide che l'aumento dell'urbanizzazione e della migrazione pone alle città e alle regioni urbane; Rafforzare la governance della migrazione attraverso la cooperazione bilaterale e regionale, anche coinvolgendo la società civile; Favorire la mobilità dei lavoratori a livello internazionale e regionale.

La comunicazione spiega anche  il modo in cui l'Ue «Potrebbe adottare un approccio più ambizioso alla migrazione e allo sviluppo nelle sue politiche e pratiche, segnatamente attraverso l'approccio globale in materia di migrazione e mobilità e la politica di sviluppo dell'Unione, il cosiddetto programma di cambiamento». Per tener conto più completamente del ruolo della migrazione e della mobilità nello sviluppo sostenibile, vengono individuate nuove priorità, tra le quali «La promozione della governance della migrazione e la sua incidenza sullo sviluppo tra paesi in via di sviluppo e l'integrazione della migrazione nel programma di sviluppo». Inoltre, la Commissione si impegna «Ad aumentare il sostegno alle iniziative in materia di migrazione e sviluppo, anche aiutando i Paesi partner dell'Ue a promuovere la governance della migrazione».

La comunicazione si muove all'interno di uno scenario complesso e di crescenti pulsioni populiste/xenofobe e razziste nell'Unione europea, ma non può che prendere atto che i migranti internazionali sono passati dai   150 milioni nel 2000 ai 214 milioni nel 2010 e che «Oltre la metà di queste persone risiede in Paesi a reddito basso e medio, e molti Paesi in via di sviluppo sono nel contempo paesi di origine e di destinazione dei migranti». Ma la Commissione Ue sottolinea che «L'intensificazione della mobilità regionale e mondiale crea opportunità, contribuendo ad esempio alla riduzione della povertà e all'innovazione, tuttavia richiede una governance efficace per far fronte a sfide quali la "fuga di cervelli" (emigrazione di persone istruite), lo sfruttamento dei migranti e le ripercussioni della migrazione sull'urbanizzazione».

Andris Piebalgs, commissario Ue allo sviluppo, ha sottolineato che «La migrazione va considerata come il motore di uno sviluppo economico, sociale e ambientale inclusivo, e in quanto tale va inclusa tra le priorità del programma di sviluppo post 2015». La Commissione è convinta che «Attraverso l'approccio globale in materia di migrazione e mobilità, l'Unione ha elaborato una politica migratoria esterna equilibrata e completa. Uno dei suoi quattro settori operativi prioritari è quello della migrazione e dello sviluppo. La migrazione è inoltre una priorità specifica del programma di cambiamento dell'Ue, il piano strategico di sviluppo elaborato dalla Commissione per riorientare la sua azione sui paesi e settori che ne hanno più bisogno».

Quel che è certamente vero è che l'Unione europea è il principale donatore mondiale di aiuti allo sviluppo, e la Commissione conferma che «Il suo sostegno continuerà ad essere importante anche negli anni a venire. La migrazione è un tema prioritario della cooperazione allo sviluppo dell'Ue. Tra il 2004 e il 2012 la Commissione ha destinato quasi un miliardo di euro a oltre 400 progetti legati alla migrazione».

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