[21/05/2013] News

Estrazioni di petrolio e gas offshore nell'Ue: «Gli operatori devono dimostrare la capacitą di coprire i danni»

Con 572 voti favorevoli, 103 contrari e 3 astenuti, il Parlamento europeo ha dato oggi il via libera alla nuova direttiva sulla sicurezza delle attività di perforazione per gas e petrolio. Il testo riflette l'accordo raggiunto con il Consiglio europeo.

In un comunicato si legge che «Le nuove norme obbligheranno le aziende a provare la loro capacità di coprire i danni potenziali derivanti dalle loro attività e a presentare una relazione sui possibili pericoli e soluzioni, prima che le operazioni possano cominciare».

Il relatore del provvedimento, il democristiano belga Ivo Belet, ha detto: «Abbiamo bisogno di standard più importanti quando si tratta di gestione del rischio. Siamo convinti che le regole che stiamo approvando ora possano diventare un modello a livello internazionale».

Le novità sono importanti e vanno in gran parte incontro (anche se non del tutto) alle richieste delle associazioni ambientaliste e potrebbero comportare molte difficoltà soprattutto per le piccole multinazionali degli idrocarburi che, anche in Italia, hanno fatto numerose richieste per le prospezioni e per concessioni di sfruttamento.

Il Parlamento europeo sottolinea che «Tutti gli operatori dovranno garantire accesso a "risorse fisiche, umane e finanziarie sufficienti per prevenire gli incidenti gravi e limitare le conseguenze di tali incidenti. Nessuna licenza sarà concessa salvo che il richiedente abbia fornito la prova che ha adottato o adotterà misure adeguate per coprire le responsabilità potenziali derivanti dalle operazioni in mare».

Inoltre le società che effettuano le trivellazioni «Saranno tenute a presentare alle autorità nazionali, prima che le operazioni inizino, una relazione speciale che descrive l'installazione della perforazione, i principali potenziali pericoli e gli accordi speciali a tutela dei lavoratori».

La lezione della catastrofe umana, naturale ed economica dell'esplosione e del naufragio della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico sembra essere stata compresa dall'Unione europea: «Le aziende dovranno inoltre fornire un piano di emergenza a uso interno, con una descrizione completa delle attrezzature e delle risorse disponibili, le azioni da adottare in caso d'incidente e tutte le disposizioni già adottate per limitare i rischi e garantire il preallarme alle autorità. Allo stesso tempo, gli Stati membri dovranno preparare i piani di emergenza esterni, che devono includere tutti gli impianti di perforazione offshore sotto la loro giurisdizione. In questi piani, si dovrà specificare il ruolo e gli obblighi finanziari delle società di perforazione, nonché il ruolo delle autorità competenti e delle squadre di emergenza».

Gli Stati che non hanno operazioni petrolifere offshore sotto la loro giurisdizione e i Paesi senza sbocco al  mare e con aziende registrate nel loro territorio dovranno applicare solo un numero limitato di disposizioni della nuova direttiva. Gli Stati membri avranno due anni per introdurre la direttiva nella legislazione nazionale, mentre per gli impianti già esistenti, il termine di recepimento è di cinque anni.

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