[15/05/2013] News

Quando la laurea fa l'installatore: la protesta dei lavoratori delle rinnovabili davanti Montecitorio

Gli installatori di impianti da fonti rinnovabili si sono riuniti oggi a Roma in Piazza Montecitorio,
insieme a Confartigianato, Cna e Casartigiani per difendere i loro diritti e, soprattutto, per garantire
un accesso alla professione che possa tutelare la libera concorrenza. A minarla l'articolo 15 del
Decreto legislativo n.28 del 2011, che limita l'abilitazione di responsabile tecnico per l'attività di
installatore di impianti da fonti rinnovabili solo a coloro che hanno conseguito una laurea, un diploma
di scuola secondaria con inserimento in azienda o un titolo di formazione professionale, senza dare
spazio a chi ha maturato negli anni, con lavoro specializzato e continuativo, una comprovata
esperienza professionale sul campo. Un altro cavillo sulla strada delle rinnovabili.

A
supportare le ragioni degli installatori anche Susanna Cenni (nella foto): «Abbiamo
chiesto al Governo di intervenire perché crediamo che questa norma possa avere effetti pesantissimi
su un settore e un'economia che vive già una crisi drammatica. Solo in Toscana sono alcune migliaia
gli artigiani e gli interessati che rischiano uno stop alla loro attività- ha spiegato Cenni- Invece di
incentivare la riconversione energetica e lo sviluppo della green economy, tramite l'efficientamento
e la sburocratizzazione, il decreto che dovrebbe entrare in vigore a breve non contempla
minimamente la possibilità di ottenere la qualifica di installatore di impianti per rinnovabili con
l'esperienza sul campo, adeguatamente certificata, escludendo di fatto tutti coloro che sino ad oggi
hanno svolto questo lavoro, e recando un grave ostacolo alla libera concorrenza.


L'applicazione della norma così come è, infatti, comporterebbe una riduzione della concorrenza
nel mercato determinando il sorgere o il consolidarsi di posizioni dominanti, con effetti molto negativi
per le 70 mila imprese del settore attualmente in attività, che andranno incontro a problemi per
l'operatività, i fatturati e i livelli occupazionali».

La parlamentare toscana nei giorni scorsi
ha presentato un'interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro dello Sviluppo economico,
Flavio Zanonato, in cui si chiede al Governo di adottare un provvedimento urgente per rinviare
l'entrata in vigore dell'articolo 15 del Decreto legislativo n.28 del 2011.

«Alcune Regioni tra
cui la Lombardia e la Liguria, hanno già raccolto le richieste delle associazioni, nel tentativo di
rendere meno pesanti le misure previste per la formazione nel documento approvato dalla
Conferenza Stato-Regioni. Questa mattina abbiamo saputo che anche l'assessore alle attività
produttive della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, si è mosso convintamente in questa
direzione. La manifestazione di oggi -  ha continuato la deputata - ha rappresentato un forte segnale
lanciato da un settore, quello della green economy, che ha tutte le potenzialità per poter crescere,
ma per farlo ha bisogno che il Governo gli dia una mano, consentendo una semplificazione piuttosto
che una norma che renda più complicato e rigido l'inserimento di nuove leve nelle aziende che si
occupano di fotovoltaico e altre fonti rinnovabili, rendendo difficile allo stesso tempo lo sviluppo di un
libero mercato che invece è necessario per far evolvere il settore della green economy. Si risolva la
questione  e intanto si cominci con una proroga della scadenza, oggi prevista al 1 agosto, per
rivedere i requisiti, e poi si lavori per consentire a chi ha sempre lavorato e installato di poter
continuare a farlo», ha concluso Cenni.  

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