[14/05/2013] News

Il valore economico delle aree protette: parchi come fonte di ricchezza

Secondo la Banca mondiale, ogni dollaro investito per la loro gestione sostenibile può renderne 100

La quantificazione del valore economico delle aree protette è un passo importante per
comprendere le relazioni esistenti tra lo stato degli ecosistemi e il benessere umano partendo
dall'assunzione che "non si può gestire ciò che non si sa misurare". Negli ultimi anni l'attenzione
verso il riconoscimento dei benefici forniti dalle aree protette alle popolazioni locali e non solo è stata
sottolineata dai numerosi studi di importanti organizzazioni internazionali, tra cui si ricordano la CBD
- Programme of Work on Protected Areas (PoWPA), il TEEB - The Economics of Ecosystems and
Biodiversity, il WWF, lo IUCN's World Commission on Protected Areas (WCPA) e il TNC (The Nature
Conservancy). Ciò che è emerso con chiarezza da tali ricerche è che i benefici che derivano dalla
tutela e salvaguardia delle aree protette sono ben più elevati dei costi connessi alla loro istituzione e
tutela. Secondo le stime della Banca Mondiale, infatti, la loro gestione sostenibile può garantire un
ritorno in termini economici molto elevato: 100 dollari di servizi per ogni dollaro investito.


La crescente attenzione per la valutazione economica dei beni ambientali ha permesso di
migliorare, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, gli strumenti e i metodi valutativi a
disposizione. In questo senso un approccio utile per assegnare un valore economico ad un'area
protetta è quello basato sul concetto di Valore Economico Totale (VET) che distingue i "valori d'uso"
dai "valori non d'uso". I primi derivano dalla diretta o indiretta utilizzazione di un bene (materiale e
non) come i prodotti del bosco, le attività ricreative o la protezione contro l'erosione; i secondi,
invece,non sono associati ad un uso effettivo, ma alla natura reale delle cose o alla rinuncia ad un
loro uso immediato, come l'esistenza di una particolare specie animale e/o vegetale o la possibilità
di preservare un parco a beneficio dei posteri.

Per la quantificazione di ciascuna
componente del VET si utilizzano principalmente i metodi "direct

market price", "revealed
preference" e/o quelli di "stated preference". La prima categoria si utilizza per beni (e servizi) di
mercato, quindi con un prezzo, come, ad esempio, il legname ricavato dal bosco;la seconda tiene
conto dei mercati complementari o sostitutivi del bene (o servizio) stimando, ad esempio, il controllo
dell'erosione svolto dalla copertura vegetale in termini di costi evitati per risanare i danni da
ruscellamento e inondazione. Infine con i metodi della"preferenza affermata"si domanda
direttamente agli stakeholder (visitatori, popolazione residente, ecc.) di indicare la "disponibilità a
pagare" per preservare un certo bene o servizio o la "disponibilità ad accettare" per compensarne la
perdita.

Su tale base sono stati condotti numerosi studi di quantificazione del valore
economico dei parchi e delle altre aree protette nel mondo. Così, ad esempio, il valore ricreativo del
Kakum National Park, uno dei più importanti del Ghana, si stima di circa 6 milioni di dollari all'anno;
nell'area marina protetta di Lyme Bay in Inghilterra, invece, il valore ricreativo delle attività
acquatiche (pesca, navigazione, ecc.) è di circa 4 milioni di sterline all'anno e alle Seychelles i parchi
marini producono benessere sociale per un valore di 3,7 milioni di euro all'anno. Alcuni esempi
riguardano anche i "valori non d'uso" come, ad esempio, il "valore di esistenza" del Pino Loricato nel
Parco Nazionale del Pollino (stimato di circa 64 euro all'anno per visitatore) oppure del "valore di
lascito" per le future generazioni del Tatra National Park in Polonia (stimato circa 75 milioni di euro
all'anno).

Il valore economico dei Parchi può essere comunicato efficacemente anche
attraverso la quantificazione dei servizi ecosistemici da essi forniti alla popolazione. Esemplificativo è
il caso della città di New York che, grazie alla attenta gestione delle foreste limitrofe, dispone di
acqua potabile per la popolazione con un risparmio nel tempo di almeno 6 miliardi di dollari sui costi
di trattamento e depurazione. Un altro esempio è quello del servizio di purificazione dell'aria a cui,
nel caso del parco nazionale Hoge Veluwein Olanda, è stato assegnato un valore di circa 2 milioni di
euro all'anno.

Il riconoscimento e la stima del valore economico delle aree protette
contribuisce ad accrescere la consapevolezza del valore della natura tra la popolazione e ad
orientare le decisioni politiche promuovendo forme di gestione delle aree protette in grado di
soddisfare gli obiettivi di conservazione e,al contempo, di aumentare il flusso di servizi ecosistemici
a beneficio dell'uomo. 

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