[10/05/2013] News

Il Messico, terra di origine del mais, diventerà il campo di battaglia degli Ogm?

Il Sudafrica esporta mais Ogm "non approvato" in Messico e Zimbabwe

L'African centre for biosafety (Acb) è molto preoccupata perché il governo sudafricano ha dato il permesso di esportare più di 25.000 tonnellate di mais geneticamente modificato nello Zimbabwe. Si tratta della prima volta che granagli di mais Ogm  vengono esportati nel Paese confinante e lo Zimbabwe si va ad aggiungere così alla lista di Paesi africani che hanno ricevuto cereali Ogm  provenienti dal Sudafrica, come Swaziland, Mozambico, Kenya e Somalia.

Secondo il portavoce di FoodMatters Zimbabwe «Gli zimbabweani credevano che il mais sarebbe stato importato dallo Zambia e saranno profondamente turbati da questa notizia dell'importazione del mais Ogm dal Sudafrica. Il governo dello Zimbabwe sta attualmente promuovendo l'uso di semi di varietà ad impollinazione libera (Opv) per rafforzare l'autonomia dei nostri agricoltori. L'importazione di mais Ogm pone un grave rischio di contaminare le nostre varietà Opv, questo mais geneticamente modificato deve essere almeno lavorato prima di entrare nel Paese».

Ma sembrano esserci dubbi sulla legittimità delle forniture ed anche se  le South African GMO authorities hanno ottenuto l'autorizzazione del governo dello Zimbabwe per l'importazione del mais Ogm, ma Andrew Mushita, del Community technology development trust (Tdt), che ha sentito le autorità di Harare, dice che «La posizione ufficiale del governo dello Zimbabwe è che non importano alcun mais Ogm dal Sudafrica. Hanno però aperto l'importazione di mais non-Ogm dal Sud Africa. Per assicurarsi che nessun sia importato nessun mais Ogm, il governo ha preso delle misure e messo in piedi strutture per fare test Ogm al posto di entrata frontaliero. Qualsiasi partita che sarà positiva ai test sarà rimandata in Sudafrica».

Ma la cosa più inquietante sono le 150.000 tonnellate di mais Ogm sudafricano destinate all'esportazione in Messico, il centro di origine del mais e scrigno della sua diversità genetica. Negli ultimi 2 anni il Sudafrica ha esportato in Messico circa 2 milioni di tonnellate di mais Ogm. Secondo l'Action group on erosion, technology and concentration (Etc Group), «Con l'esportazione di mais Ogm dal Sudafrica e la sua accettazione da parte del Messico, entrambi i governi promuovono la contaminazione del mais contadino nel suo centro di origine, minacciando la biodiversità e la sovranità alimentare in tutti i Paesi».

La società civile messicana non si fida del governo di Enrique Peña Nieto, del Partido revolucionario institucional (Pri) e teme che approvi la coltivazione commerciale del mais Ogm. Quel che rende questa esportazione Ogm sudafricano ancora più inaccettabile è  che almeno 150.000 tonnellate di mais non geneticamente modificato prodotto dai contadini messicani sono immagazzinati da  tre mesi e rimangono invenduti, ma le imprese preferiscono importare mais Ogm dal lontano Sudafrica, nonostante i costi di trasporto ed ambientali che questo comporta». 

Per Mariam Mayet, direttrice dell'Acb, «Questa è una prova ancora più deprimente che lo scopo principale del nostro sistema alimentare non è quello di fornire un cibo adeguato, conveniente e nutriente per tutti i sudafricani, ma di garantire che continui il profitto di alcune delle più grandi multinazionali dell'agrobusiness del mondo».

Pat Mooney, direttore esecutivo di Tc Group, sottolinea che «E' la prima volta che una delle colture più importanti del mondo è minacciata nel suo centro di origine. Si lasciamo che le corporations vincano, non avremo la possibilità di venderlo in altri luoghi. Quel che sta succedendo in Messico è di vitale importanza per il mondo».

Nel settembre 2012 le multinazionali Usa Monsanto, Pioneer e Dow Agrosciences hanno presentato 6 richieste per coltivazioni commerciali di mais Ogm su più di 2 milioni di ettari nello stato messicano nordoccidentale di Sinaloa e in quello nordorientale di Tamaulipas. Inoltre le stesse multinazionali e Syngenta nel gennaio 2013 hanno presentato 11 richieste per la semina sperimentale e pilota di mais Ogm su 622 ettari negli Stati settentrionali di Chihuahua, Coahuila, Durango, Sinaloa e Baja California. In più  Monsanto ha deciso di fare una propria piantagione in un area  non specificata nel nord del Messico». Dal 2009 i precedenti governi liberisti messicani hanno dato 177 permessi sperimentali di semina di mais Ogm su 2.664 ettari. Evangelina Robles, del la Red en Defensa del Maíz, ha detto all'Ips: «Vogliono portare il mais transgenico sulle nostre tavole perché la sovranità alimentare dipende dalla semina del "grano criollo". Per questo esigiamo che lo Stato proibisca il mais Ogm. Stiamo analizzando quali azioni giudiziarie intraprendere contro le nuove licenze per piantare mais Ogm». 

Secondo i dati della Secretaría (ministero) de Agricultura, il Messico produce 22 milioni di tonnellate di mais all'anno ma ne importa ugualmente 10 milioni.  Tre milioni di contadini messicani coltivano 8 milioni di ettari a mais, due milioni dei quali destinati al consumo familiare, campi che producono  specie de mais bianche, mentre quelle gialle, utilizzate per l'alimentazione animale, sono per lo più importate. Il Consejo Nacional de Evaluación de la Política Social stima che il consumo annuo medio pro-capite del Paese sia di 123 Kg di mais, mentre la media mondiale è di soli 16,8 Kg. Emilio Godoy su Ips scrive che  «Il legame diretto con le culture indigene precolombiane dà al mais  un forte significato simbolico e culturale in tutto il Mesoamerica, che comprende quasi tutto il territorio dell'America Centrale e la metà meridinale del Messico, da dove si pensa abbia avuto origine, dove è stato domesticato e dove si producono 59 razze native e 209 varietà». 

Nello Stato del México, vicino al Distrito Federal, i piccoli agricoltori, grazie agli esami effettuati dall'Universidad Autónoma Metropolitana, hanno trovato semi contaminati da mais Ogm. Per  Camila Montecinos, dell'ufficio cileno dell'Ong internazionale Grain, «La contaminazione è una strategia attentamente e perversamente pianificata. Le food companies multinazionali hanno scelto il mais, la soia e la colza perché hanno un enorme potenziale di contaminazione . Quando la contaminazione si estende, le companies dicono che bisogna riconoscere e legare la presenza di campi transgenici, per aprire così la strada alla commercializzazione».

I semi Ogm sul mercato sono erbicida-resitenti al Round Up ed al BT, grazie al batterio Bacillus thuringiensis, nelle versioni per cotone, mais, soia e colza accettate solo in Canada, Usa, Argentina, Brasile e Spagna, però sono proibite in Paesi come Cina, Russia e nella maggioranza dei Paesi dell'Unione europea. Gli ultimi studi resi noti negli Usa hanno dimostrato che, contrariamente a quel che dice la propaganda dell'industria biotech, queste varianti non aumentano il rendimento per ettaro né aumentano la resistenza ai pesticidi ed ai parassiti.

Il ministro dell'ambiente del Messico, Juan Guerra, ha detto che per prendere una decisione valuterà tutta l'informazione scientifica disponibile. Però non sarò facile. La Confederación nacional campesina, una delle correnti più forti p del Pri , dal 2007 ha un accordo con la Monsanto per la "conservazione" delle varietà autoctone. Inoltre il governo di Peña Nieto non ha ancora approvato un regolamento sulle caratteristiche ed i contenuti dei rapporti dei risultati delle immissioni nell'ambiente di Ogm e sui possibili rischi per l'ambiente, la biodiversità, la salute animale, vegetale ed acquicola.

La Mooney conclude: «Per 18 anni le corporations sono state capaci di convincere la gente che i loro prodotti sono buoni. Il mais viene usato come mezzo di controllo politico ed economico. La gente ha bisogno che il mais sia vivo». 

Torna all'archivio