[07/05/2013] News

Giretto d'Italia 2013, 23 città italiane in gara per un'altra mobilità

La proposta di legge di Mobilità Nuova

Aumentano gli italiani che scelgono la bicicletta per spostarsi in città. «Esasperati dal costo dei
carburanti e stufi di trascorrere ore nel traffico, sempre più spesso lasciano a casa l'automobile Ma
nonostante l'aumentata richiesta di spazi adeguati, i ciclisti, portatori una nuova mobilità, economica
ed ecocompatibile, non sono presi in considerazione, usano la bici a loro rischio e pericolo in città
che privilegiano solo le automobili. Le piste ciclabili rimangono quasi ovunque iniziative sporadiche e
non integrate in una più ampia progettazione di mobilità sostenibile», spiegano Legambiente,
Federazione Italiana Amici della Bicicletta (Fiab) e Città in Bici (Coordinamento nazionale uffici
biciclette - A21Italy) che vogliono «Convincere le amministrazioni che per liberare i centri urbani dal
traffico e dall'inquinamento è indispensabile investire risorse in un cambiamento radicale, che renda
le città più vivibili, moderne, attente alle esigenze dei cittadini. Vogliamo che i ciclisti abbiamo
percorsi dedicati e sicuri come già accade in molte città europee».

Per questo anche
quest'anno le tre associazioni organizzano il Giretto d'Italia in 23 città: Bologna, Bolzano, Brescia,
Carpi, Ferrara, Firenze, Genova, Grosseto, Milano, Modena, Padova, Parma, Pesaro, Pisa,
Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Saronno, Schio, Torino, Trento, Venezia, Vicenza, che saranno
suddivise in tre categorie (piccole, medie, grandi). 

Le tre città che si aggiudicheranno il
primo premio, quelle in cui il 9 maggio nei punti stabiliti si conterà il maggiore passaggio di biciclette,
vinceranno tre biciclette in alluminio riciclato, bellissime, funzionali, ecologiche,  offerte dal
Consorzio imballaggi alluminio.

Il Giretto d'Italia si colloca quest'anno proprio a metà
strada tra due importanti iniziative per la promozione della mobilità sostenibile: il 4 maggio si è
svolta con grande successo a Milano la manifestazione nazionale per la Mobilità Nuova mentre, a
Torino, domenica 26 maggio sarà la volta del Bike Pride, la grande parata dell'orgoglio a due ruote
che nel 2012 vide salire in sella più di 15 mila persone.

Secondo Federico Vozza,
vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, si ratta di «Occasioni che dimostrano
ancora una volta che le forme di mobilità alternative all'auto stanno sempre più incontrando
consenso e una conseguente richiesta d'attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali.
Aumentano le persone che decidono di lasciare l'auto a casa, ma i ciclisti usano la bici a loro rischio
e pericolo in città che non li prendono sufficientemente in considerazione e continuano a privilegiare
le automobili. Il Giretto d'Italia è quindi per noi l'occasione per chiedere di liberare i centri urbani dal
traffico e dall'inquinamento, investendo risorse per rendere le città più vivibili, moderne e attente
alle esigenze dei cittadini».

Nelle prossime settimane la Rete per la Mobilità Nuova, la
nuova alleanza tra più di 200 associazioni, lancerà una proposta di legge di iniziativa popolare per
«Ribaltare il paradossale status quo degli investimenti nel settore dei trasporti: nel nostro Paese,
infatti, per soddisfare la domanda di mobilità del 2,8% delle persone e delle merci (è questa la quota
di spostamenti quotidiani superiori ai 50 chilometri) si impegna il 75% dei fondi pubblici destinati alle
infrastrutture del settore, mentre all'insieme degli interventi per le aree urbane e per il pendolarismo
(dove si muove il 97,2% della popolazione) lo Stato destina solo il 25% delle risorse, puntando
spesso e ancora una volta su nuove strade, tangenziali e circonvallazioni piuttosto che sul trasporto
collettivo o su quello non motorizzato».

Nelle prossime settimane il disegno di legge, la cui
bozza è consultabile sul sito www.mobilitanuova.it,
verrà presentato sul territorio e partirà la raccolta delle 50 mila firme necessarie a farlo approdare
in Parlamento.

Gli organizzatori sottolineano che «La proposta di legge vuole riorientare le
risorse pubbliche concentrando la spesa laddove si concentra la domanda di mobilità e intende,
replicando il format già utilizzato per la raccolta differenziata, fissare a livello nazionale obiettivi
vincolanti di ripartizione modale degli spostamenti validi in tutti i Comuni capoluogo di Provincia e nei
Comuni con più di 50.000 abitanti».

Entro due anni a partire dall'approvazione della legge
la quota massima di spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati all'interno delle aree
metropolitane e del territorio comunale dovrà essere inferiore al 50% del totale degli spostamenti.
Poi, a partire dal terzo anno e al termine di ognuno degli anni successivi, si stabilisce un'ulteriore
riduzione della quota massima di spostamenti motorizzati con mezzi privati, con un meccanismo di
bonus-malus economico che premia chi raggiunge l'obiettivo e penalizza le amministrazioni
inadempienti.

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