[06/05/2013] News

I consumi italiani calano ancora, ma il fisco verde potrebbe aiutare

Più delle consuete quanto azzardate proiezioni statistiche sull'andamento del Pil, il termometro della crisi in Italia è in primis quello della disoccupazione, e in secondi quello dei consumi. Ebbene, secondo l'ultima sfornata dei dati a marchio Istat nel 2013 la disoccupazione aumenterà ancora (all'11,9%, +1,2% rispetto al 2012), nel 2014 pure. La spesa delle famiglie, invece, si prevede diminuirà dell'1,6% nel 2013 per effetto della diminuzione del reddito disponibile; sul previsto, moderato aumento dello 0,4% nel 2014 ci si domanda invece quanto ci sia da sperare, almeno se si sceglie di fidarsi delle proiezioni sulla disoccupazione.  

Da qualsiasi angolazione la si guardi, la situazione rimane più che problematica: risulta addirittura in peggioramento. Dalla politica si attendono risposte che possano cambiare il corso del fato altrimenti già scritto, e in questo arduo compito non viene a mancare la spinta propulsiva della società civile, con le sue proposte e le sue prese di posizione, con alcuni suggerimenti che si ritrovano più spesso di altri.

Adiconsum, l'Associazione difesa consumatori e ambiente promossa dalla Cisl, da par suo ne ripropone uno nella lista dei 7 obiettivi che propone all'esecutivo. Ossia, «incentivi fiscali per produzioni a basso impatto ambientale (ad es. proroga e stabilizzazione 55% per efficienza e risparmio energetico, ristrutturazione e creazione depuratori e rete idrica nazionale)». Non si fa menzione di interventi che portino benefici anche al bilancio non solo energetico, ma anche materiale della nostra economia (come incentivi ai prodotti con materiali riciclati, o benefici fiscali per i servizi di riparazione di beni già in nostro possesso), ma vogliamo credere che sia soltanto per la necessaria brevità del lancio ai mezzi di comunicazione.

Al netto delle risorse disponibili, ricalibrare gli incentivi economici, rimane comunque una leva fondamentale da poter azionare: significa infatti poter indirizzare fondi per foraggiare i settori più appetibili (sia economicamente, che dal punto di vista sociale e ambientale), e agire così concretamente perché la ripresa dalla crisi arrivi, e non sia sullo stesso binario che ci ha portato alla depressione in cui adesso vivacchiamo. Se vogliamo prodotti verdi, il fisco verde potrà dare dunque una grossa mano. Sempre che si decida di implementarlo.

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