[03/05/2013] News

L'Etna diventa patrimonio Unesco dell'umanità, e l'Italia rinforza il suo record mondiale

Orlando: «Un traguardo significativo per l’Italia, per coniugare la tutela dell’ambiente con la valorizzazione del territorio»

Attualmente l'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (47) inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco ed il 48esimo sarà l'Etna, che ne entrerà a far parte alla 37esima sessione del Comitato del patrimonio mondiale che si terrà a giugno a Phnom Penh, la capitale della Cambogia.

I delegati di oltre 180 Paesi daranno il via libera all'inclusione del vulcano siciliano in un club esclusivo che richiede anche vincoli ed impegni che non sempre in Italia vengono rispettati. L'unesco ricorda che «Le caratteristiche più significative della Convenzione per il patrimonio mondiale del 1972 riguardano la capacità di unire in un singolo documento i concetti di conservazione naturale e la preservazione delle opere culturali. La Convenzione riconosce i modi in cui l'uomo interagisce con la natura, ed il fondamentale bisogno di preservare l'equilibrio fra i due. La lista del patrimonio mondiale include 936 siti che formano parte del patrimonio culturale e naturale. La Commissione per il Patrimonio Mondiale considera che tali siti abbiano un valore universale. L'Unesco ha finora riconosciuto un totale di 936 siti (725 beni culturali, 183 naturali e 28 misti) presenti in 153 Paesi del mondo».

In un comunicato il ministero dell'ambiente sottolinea che «Si tratta di un risultato importante che riconosce l'unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell'Etna e dal ministero dell'Ambiente, che nel gennaio 2012 ne ha patrocinato la candidatura. Il ministero degli Affari esteri ha comunicato l'esito positivo della valutazione del sito "Monte Etna" candidato a patrimonio mondiale naturale dell'umanità Unesco.  L'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), l'agenzia incaricata di esaminare le proposte di iscrizione alla World heritage list, ha riconosciuto l'importanza scientifica ed educativa, l'eccezionale attività eruttiva nonché l'ultra-millenaria notorietà del vulcano, icona del Mediterraneo. L'Iucn ha valutato l'Etna un esempio particolarmente significativo delle grandi ere della storia della terra e dei processi geologici in corso (e non bisogna dimenticare il legame del vulcano con la cultura immortale, la storia e la mitologia)».

L'Etna è il quarto patrimonio mondiale italiano potenzialmente iscritto per criteri naturali, dopo le isole Eolie, il monte S. Giorgio e le Dolomiti che sono già patrimonio Unesco.

Nella dichiarazione "di eccezionale valore universale" dell'Iucn si legge che «Il patrimonio mondiale (19,237 ettari) comprende le aree a maggior protezione e di maggior rilevanza scientifica del monte Etna, situato all'interno del Parco regionale dell'Etna. Il monte Etna è rinomato per l'eccezionale livello di attività vulcanica e per le testimonianze inerenti a tale attività che risalgono a oltre 2700 anni fa. La notorietà, l'importanza scientifica e i valori culturali ed educativi del sito possiedono un significato di rilevanza globale».

Soddisfatto il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando: «E' un traguardo significativo per l'Italia. Il riconoscimento Unesco, come è già avvenuto recentemente con le Dolomiti, è un'opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell'ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere».

Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, commenta la notizia della proclamazione affermando che «Il riconoscimento mondiale dell'Etna, che a giugno verrà proclamato Patrimonio dell'Unesco, è un traguardo importante che conferma a livello universale il valore scientifico e naturalistico del vulcano più grande d'Europa, simbolo dell'Italia nel mondo e grande attrazione nel panorama del turismo natura. Un riconoscimento che si aggiunge a quelli già attenuti in precedenza, da ultimo quello delle Dolomiti, che mette in luce l'Italia e il suo grande patrimonio naturalistico, culturale e storico che necessita, però, di una maggiore tutela, salvaguardia e corretta gestione. Investire sui simboli naturalistici, le aree protette e i parchi significa puntare su una risorsa di cui la nostra Penisola è leader in Europa e rilanciare l'economia del Paese».

«Questo riconoscimento - aggiunge Gianfranco Zanna, direttore regionale Beni culturali Legambiente Sicilia - non deve essere considerato un punto di arrivo ma di partenza, l'inizio di un nuovo percorso per una maggiore tutela valorizzazione dell'Etna e del suo splendido territorio, che va amato e protetto. E in questi anni Legambiente si è sempre battuta per ciò. Fummo proprio noi, nel novembre 2010, con l'iniziativa Salva L'Arte Sicilia ad avanzare la proposta di candidare il vulcano siciliano nella World Heritage List, una proposta a cui è seguito tutto un iter burocratico che con la notizia di oggi si è concluso positivamente».

 

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