[02/05/2013] News toscana

Costa Concordia, il ministro dell'Ambiente all'Isola del Giglio e a Piombino

«Dall'inizio dei lavori Costa Crociere non č stata in grado di fornire neppure una data orientativa per lo spostamento della nave»

Il nuovo ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando (nella foto), ha deciso di inaugurare il suo mandato visitando quelli che un comunicato del suo ministero definisce «Alcuni dei luoghi più rappresentativi delle emergenze ambientali - la "terra dei fuochi" in Campania, l'isola del Giglio, Trieste (...) per acquisire sul campo elementi di valutazione». Il ministro, criticato per il suo scarso curriculum in campo ambientale, sembra voler rispondere con i fatti: «Bisogna dare risposte immediate sulle calamità, sui crimini ambientali e pensare alle emissioni inquinanti e attrezzare questo Paese per affrontare il dissesto idrogeologico e rimuovere gli elementi di deterioramento del territorio».

Oggi Orlando incontra a Caserta il prefetto Carmela Pagano e visita  il sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti di  Foro Boario, nel comune di Maddaloni, e l'area di Castel Volturno dove c'è la discarica dismessa Sogeri. Durante la visita, Orlando incontrerà anche cittadini e associazioni impegnati nelle tematiche ambientali.

Domani il ministro sarà all'isola del Giglio, dove c'è ancora il relitto della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012. In un comunicato il ministero informa che «Sull'isola, Orlando incontrerà autorità e istituzioni e la comunità locale per valutare il danno ambientale provocato dall'incidente e le tempistiche e modalità di rimozione della nave». Poi Orlando sarà a Piombino dove incontrerà «Autorità e istituzioni per illustrare il decreto approvato il 23 aprile che dà via libera agli interventi urgenti per il porto finalizzati al mantenimento e potenziamento dei livelli occupazionali dell'area siderurgica e a superare le gravi situazioni di criticità ambientale dell'area, al fine di garantire lo sviluppo sostenibile».

La visita toscana di Orlando è preceduta da un preoccupato comunicato di Legambiente, che fa il punto della situazione della Costa Concordia e chiede cose molto precise: «Siamo preoccupati dal protrarsi dei tempi di rimozione del relitto dall'Isola del Giglio e sulla reale ultimazione dell'intervento. Da quando sono cominciati i lavori ad oggi Costa Crociere non è stata in grado di fornire una data, neppure orientativa, dello spostamento. Ci apprestiamo ormai a cominciare la seconda stagione estiva - affermano Sebastiano Venneri, responsabile Mare di Legambiente e Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - con la nave ancora ripiegata sulla costa gigliese. Legambiente chiede al Ministero dell'Ambiente che pretenda da Costa Crociere tempi certi per la rimozione e rassicurazioni sulle modalità di smaltimento definitivo della nave. Non ci si può, infatti, continuare a nascondere dietro all'emergenza; occorre stabilire in tempi rapidi una chiara strategia per evitare danni incalcolabili all'ambiente costiero, all'economia e al turismo dell'isola».

Legambiente, al di là della scelta del porto di destinazione, chiede che «Sia garantito il corretto smaltimento del relitto, e che in futuro anche l'Italia diventi parte attiva per sopperire a questo problema». Venneri e Gentili concludono: «Sarebbe ora che anche l'Italia si facesse carico seriamente dei problemi legati alla rottamazione delle grandi navi che finora sono stati scaricati sulle spiagge indiane, con profitti spropositati per gli armatori e costi enormi sia in termini ambientali che per la salute dei lavoratori impegnati in quest'opera. È noto infatti che tutte le navi del mondo vengono smaltite in India con scarse misure di tutela dell'ambiente e dei lavoratori. Una vergogna che nel terzo millennio non si può più consentire. La normativa europea attualmente in discussione, che obbligherebbe finalmente gli Stati membri a stilare una lista di cantieri attrezzati a questo scopo, deve rappresentare l'occasione per affrontare questo problema e individuare, anche per il nostro naviglio, siti idonei alla rottamazione e al trattamento finale».

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