[30/04/2013] News

Safari umani, Survival: «Boicottaggio del turismo nelle Andamane»

Survival International, l'organizzazione internazionale che difende i diritti dei popoli indigeni nel mondo, ha scritto alle agenzie di viaggi per avvertirle che sta per lanciare il boicottaggio del turismo nelle Isole Andamane, in India e che «Il boicottaggio continuerà fino a quando le autorità delle Andamane non avranno messo fine ai "safari umani" che si svolgono lungo la strada illegale che attraversa la terra degli Jarawa, creando una via di comunicazione alternativa, al di fuori del territorio della tribù. Gli Jarawa hanno contatti pacifici con l'esterno solo dal 1998. Per questa ragione, rischiano di essere decimati da malattie trasmesse dai turisti, verso cui hanno basse difese immunitarie. Inoltre, i convogli dei turisti impediscono alla tribù di muoversi liberamente nella foresta per andare a cacciare e a raccogliere. Ogni mese, migliaia di turisti indiani ed internazionali viaggiano lungo la strada, trattando gli Jarawa come animali in un parco da safari. Alcuni operatori hanno persino costretto alcuni membri della tribù a ballare in cambio di dolci e biscotti».

L'Ong ricorda come un turista ha descritto il suo viaggio: «Il percorso attraverso la riserva della tribù era come un safari: ci addentravamo nella fitta foresta tropicale in cerca di animali selvatici, nello specifico gli indigeni Jarawa».

Nella lettera inviata alle agenzie di viaggio da Francesca Casella, direttrice per l'Italia di Survival, viene sottolineato che «I "safari umani" sono stati ampiamente condannati dalle massime autorità. Il Ministro indiano agli Affari Indigeni li ha definiti "scandalosi", "riprovevoli" e "imbarazzanti". L'Onu ha scritto al governo indiano nel 2012, esprimendo "profonda preoccupazione" e sollecitando la chiusura del tratto di strada che attraversa la riserva della tribù. Nel 2002, la Corte Suprema indiana aveva imposto alle autorità delle Andamane di chiudere la strada, ma l'ordine è stato sin qui ignorato. Nel gennaio di quest'anno, la Corte Suprema ha dato alle autorità locali l'opportunità di fare la cosa giusta allontanando i turisti dalla Andaman Trunk Road. Ma le autorità hanno modificato le proprie leggi per consentire ai "safari umani" di continuare: l'ordine della Corte Suprema è stato revocato a marzo, permettendo ai degradanti "safari umani" di riprendere».

Survival sta lanciando il boicottaggio del turismo nelle Andamane proprio in risposta a quest'ultimo fatto ed ora l'organizzazione di viaggi in questo remoto territorio indiano potrebbe rivelarsi un boomerang per l'immagine delle agenzia di viaggi: «La campagna di Survival contro i "safari umani" ha già catturato l'attenzione internazionale. Più di 10.000 persone hanno utilizzato il nostro sito per inviare lettere ed e-mail al governo indiano e alle autorità delle Andamane, a sostegno del popolo Jarawa. In più di 100.000 hanno firmato le nostre petizioni. Oltre 200.000 persone riceveranno i nostri aggiornamenti mensili sul tema e le notizie sul boicottaggio. In centinaia di migliaia sono venuti a conoscenza della campagna grazie a una vasta copertura mediatica in India e nel mondo. Le notizie del boicottaggio della strada lanciato da Survival sono comparse in tutti i Paesi chiave da cui provengono i turisti che visitano le isole».

La Casella scrive: «Sappiamo che la sua agenzia propone viaggi nelle Isole Andamane. Le chiediamo di non promuovere questi viaggi fino a quando i "safari umani" non saranno fermati e non sarà stata aperta una strada alternativa. Saremo felici di pubblicizzare nelle nostre news il nome delle agenzie che decideranno di sospendere i loro tour nelle Andamane, e di qualsiasi sito di viaggi che deciderà di pubblicare il link alla nostra campagna di boicottaggio. Speriamo che voi decidiate di sostenere la nostra iniziativa».

il direttore generale di Survival International, Stephen Corry, oggi in una dichiarazione ha respinto tutte le scuse delle autorità indiane: «Il governo delle Andamane sostiene che la strada sia una linea di comunicazione importante verso il nord dell'isola. È un'assurdità: in realtà la strada non ha alcuna ragione di esistere. Per gli isolani, usare le barche sarebbe più veloce, più conveniente e più economico: una via marittima alternativa sarebbe una soluzione migliore per i locali, per i turisti e anche per gli Jarawa. Non ci sarà fine ai degradanti "safari umani" fino a quando i turisti non smetteranno di usare la strada. E noi continueremo il boicottaggio fino a quando questo non avverrà».

Torna all'archivio