[19/04/2013] News

100 leader tribali brasiliani occupano il Parlamento nel Dia do Índio

Prime concessioni per ridiscutere l’emendamento che consente al governo di delimitare le terre indigene

L'iniziativa Abril Indígena, una serie di iniziative per celebrare il Dia do Índio (la Giornata dell'indio) che si festeggia il 19 aprile di ogni anno i Brasile, si è trasformata nella clamorosa occupazione del Parlamento federale di Brasilia da parte delle tribù indiane, mettendo così faccia a faccia centinaia di rappresentanti dei popoli indigeni ed i parlamentari  della Câmara dos Deputados. Gli indios hanno impedito la principale sessione plenaria della Camera brasiliana in segno di protesta contro il PEC-215, un emendamento costituzionale che trasferisce al legislatore il potere di delimitare le terre indigene.

L'occupazione, iniziata il 17 aprile, sta ottenendo qualche frutto: il presidente della Câmara, Eduardo Henrique Alves, ha promesso di rinviare di sei mesi la scelta dei membri della Commissione speciale istituita per esaminare la questione, intanto ha creato un comitato di negoziazione composto da parlamentari, rappresentanti indigeni e del governo per discutere di tutte le questioni riguardanti i popoli indigeni che giacciono alla Camera, comprese le occupazioni abusive delle terre ancestrali indie da parte di taglialegna, minatori ed allevatori abusivi.

I leader indigeni considerano queste concessioni una prima vittoria nella "guerra maior" contro tutte le offese ai diritti acquisiti dai popoli tradizionali. Álvaro Tucano, un leader indigeno dell' Amazonas , ha spiegato durante un''iniziativa pubblica che «I progetti anti-indigeni come il PEC-215 rappresentano un crimine di genocidio contro i popoli tradizionali del Brasile. Questo progetto farà spazio al bestiame, alla soia, alla deforestazione, all'assottigliamento tutti i diritti conquistati dagli indigeni. Quando ci battiamo contro i taglialegna, i minatori e gli altri che offendono le nostre terre è per o di difendere la ricchezza della nostra foresta. Oggi, almeno il 13% del territorio nazionale è protetto dalle Terras Indígena, che sono terre verdi grazie agli indigeni. Siamo responsabili della cura della natura e lo abbiamo fatto, ma vogliono portarcela via».

Il 17 aprile Eduardo Alves e altri leader tribali si sono incontrati con i deputati per definire la composizione del comitato di negoziazione ma gli indiani hanno detto che proseguiranno la lotta e l'occupazione della Camera fino a che non ci sarà un chiaro segnale che nei negoziati sarà discusso come impedire alla lobby "ruralista" di penetrare nei loro territori ancestrali.

Intanto, per celebrare il Dia do Índio, è tregua nell'occupazione del Parlamento ma c'è davvero poco da festeggiare: le aree di conflitto con gli indios sembrano aumentare, secondo il rapporto Violência contra os Povos Indígenas do Brasil, presentato dal Conselho indigenista missionário (Cimi), in brasile nel 2011 sono stati assassinati almeno 51 indigeni, molti altri sono stati feriti e intere tribù sono dovute fuggire e questi crimini sono quasi sempre legati all'invasione delle terre tribali da parte di "coloni" tollerati, quando non appoggiati, dai governi locali e che hanno buoni e potenti amici anche nel Patrlamento di Brasilia.

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