[11/04/2013] News

I missili balistici nordcoreani pronti sulla rampa di lancio?

Il Dipartimento della difesa Usa sposta il suo centro di azione nell'Asia-Pacifico

Oggi è il primo anniversario della presa del potere in Corea del nord da parte del giovane leader supremo  Kim Jong Un, elevato a capo del Partito dei lavoratori e il giornale ufficiale del regime militar-comunista, il Rodong Sinmun, in un editoriale elogia i successi del rampollo della dinastia dei Kim, dicendo che il  lancio di un missile nel dicembre 2012 e il test nucleare dello scorso febbraio «Sono entusiasmanti vittorie che avrebbero potuto essere realizzate solo da lui». Per questo si teme che  la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) celebri questa data lanciando uno dei missili che ha già  messo sulla rampa di lancio. Però, secondo l'agenzia stampa sudcoreana Yonhap, l'esercito sudcoreano «Non esclude che i due missili balistici del tipo Musudan, dispiegati l'ultima settimana da Pyongyang sulla costa orientale del Paese, non siano ancora riforniti di combustibile, nessun veicolo cisterna è stato osservato sui luoghi del loro dispiegamento».

La Corea del sud ostenta calma, oggi il portavoce del governo sudcoreano, Yoon Chang-jung, ha detto che «Seoul è pronta a rispondere a tutte le minacce provenienti dal Nord. Rimaniamo calmi di fronte alle provocazioni nucleari nordcoreane. Nello stesso tempo, siamo tenuti permanentemente a rispondere presto ad ogni minaccia. Dopo la rescissione all'inizio di marzo da parte di Pyongyang dell'armistizio della guerra delle Coree (1950-1953), i militari sudcoreani ed americani hanno rafforzato i loro controlli della situazione in Corea del nord». 

La Corea del sud continua ad essere in allarme rosso ma un altro portavoce del governo, Kim Min-seok, ha detto che la Corea del sud sta valutando quale sarà davvero il giorno del lancio del missile nordcoreano, probabilmente il 15 aprile, 101esimo anniversario della nascita del fondatore e nume tutelare della Rpdc Kim Il Sung,  e che «La Corea del Sud deve continuare a tenere sotto stretta osservazione il Nord per scoprire cosa lancerà e quando». Prima il ministero della difesa di Soeul aveva detto che è probabile che la Corea del nord «Agirà mercoledì» e che «Il Nord ha completato i preparativi per il lancio di un missile balistico a medio raggio Musudan dalla zona vicino a  Wonsan della sua costa orientale». Inoltre la Rpdc sarebbe pronta a lanciare altri missili a corto raggio verso il Mar del Giappone».

Intanto i ministri degli esteri del G8 riuniti a Londra rilasciano una dichiarazione che critica la Corea del Nord e sollecita il regime della Rpdc ad astenersi da ulteriori provocazioni.  Ma le provocazioni della Corea del nord sembrano un'ottima occasione per il Pentagono, infatti la proposta di bilancio del Dipartimento della difesa Usa per il  2014 sottolinea un cambiamento strategico di geo-politica verso la regione Asia-Pacifico. Il Dipartimento della difesa ha proposto un bilancio 526,6 miliardi di dollari, circa la stessa cifra richiesta lo scorso anno, in linea con la politica del presidente Barack Obama di frenare la crescita della spesa per la difesa Usa per ridurre i deficit di bilancio. Ma il segretario alla difesa Chuck Hagel ha detto ai giornalisti che nonostante i tagli ci sarà un riequilibrio delle spese verso lo scacchiere asiatico, anche con la costruzione di nuove strutture per una base sottomarina nel territorio Usa di Guam, una delle basi che la Corea del nord ha indicato come bersaglio dei suoi missili nucleari. Il Pentagono intende trasformare l'isola del Pacifico in una base strategica per tutta la regione. La manovra di bilancio prevede anche l'impiego di caccia F-35, aerei da ricognizione senza pilota e ad alte prestazioni nell'Asia-Pacifico. Una cosa che non piacerà molto a Pechino, visto che da tempo è convinta (come molti analisti occidentali) che il Pentagono stia utilizzando la minaccia nucleare della Corea del nord per aumentare la sua presenza in Asia e contrastare così il rapido accrescimento della potenza militare della Repubblica popolare cinese.

Mentre la Cina guarda sempre più insofferente le bravate di Kim Jon Un che rischiano di portargli alle soglie di casa le truppe americane, la Russia cerca di entrare nel grande gioco dell'Asia nord-orientale dalla quale passano le rotte delle sue risorse. Incontrando a Londra il nuovo Segretario di Stato Usa John Kerry, Sergei Lavrov ha detto che «Mosca, Washington e Tokyo non hanno divergenze sul problema nordcoreano. Finché resta una chance di far tornare le parti al tavolo dei negoziati, opereremo per questo», ma rivolto alla Rpdc ha scandito: «E' inammissibile attizzare artificialmente il confronto nella regione». Ma ce n'è stato anche per americani e sudcoreani: «Non bisogna intimidire nessuno con delle manovre militari».

Poi Lavrov ha sottolineato «L'importanza della denuclearizzazione della penisola coreana», un tema molto caro ai cinesi, ma tutti si scordano di dire che le tecnologie del nucleare civile e militare in possesso dei nordcoreani provengono dall'Urss (quindi dalla Russia) e dalla Cina e che i missili nucleari di stanza in Corea del sud sono statunitensi e che Seoul non avrebbe mai potuto diventare una potenza nucleare civile senza l'aiuto di Washington.

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