[10/04/2013] News toscana
Si è svolta oggi pomeriggio, nella sala del Consiglio comunale di Livorno, la manifestazione in ricordo delle vittime della Moby Prince. Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del sindaco, Alessandro Cosimi.
«Buonasera a tutti voi, perdonate il mio ritardo, dettato dalla mia volontà di esserci, come tutti gli anni. Stamane eravamo a Roma per l'incontro della città con il Papa e mi è sembrato opportuno essere presente a quell'appuntamento. Non volevo però mancare a questa manifestazione in ricordo della tragedia della Moby Prince.
Nutriamo il massimo rispetto per tutti i gonfaloni e i rappresentanti delle istituzioni che sono convenuti oggi a Livorno, così come accade ormai da anni, insieme ai rappresentanti delle comunità locali, insieme ai parenti e alle persone che hanno perso i propri cari in quella tragedia. Sempre ci siamo stretti con affetto intorno a loro.
Voglio dire che l'appuntamento di oggi è ancor più significativo per quello che abbiamo letto in questi giorni sulla stampa a proposito di quel 10 luglio 1991: abbiamo sempre accompagnato questa ricerca di giustizia, nella serenità e nella serietà, pensando che, effettivamente, l'unica cosa che potesse in qualche modo lenire il dolore sia la ricerca e la possibilità di trovare giustizia.
Non mi sono mai permesso di entrare nel merito dei percorsi processuali, non ho mai dato, sotto questo aspetto, al ruolo che il sindaco riveste, niente altro se quello di una vicinanza delle istituzioni, spendendo le parole per dire che ogni azione tesa a trovare giustizia fosse da noi non solo accompagnata, ma sempre sostenuta.
Vedete, oggi siamo di fronte, come tutti gli anni in questa data, ad una tensione che non scema: nell'organizzazione di questo incontro abbiamo avvertito la preoccupazione di tante istituzioni, abbiamo parlato con tanti sindaci che ci hanno detto "non possiamo venire perché, nonostante il dolore sia sempre tanto, le ristrettezze ci impediscono di mandare il gonfalone, di mandare una rappresentanza."
Anche per questo ho sentito quindi, ulteriormente, il desiderio e la necessità di esserci, per dire, anche a nome di quei sindaci che oggi non possono essere qui, che, non solo non abbiamo dimenticato, ma che pensiamo davvero e speriamo si possa aprire una fase nuova.
Non perché conosciamo noi qualche cosa di diverso, ma perché anche nei messaggi che ci sono pervenuti abbiamo letto il segno dell'elemento civile del dovere di tutte le istituzioni di rimanere al fianco di quelle persone che hanno sofferto. Per questo noi speriamo davvero che si possa riaprire qualcosa che ci dia una maggiore serenità, che ci dia maggiore giustizia.
Giustizia è una parola molto strana. In questi anni abbiamo vissuto anche vicende abbastanza straordinarie, di tutta una serie di eventi che sono accaduti nella nostra Repubblica non abbiamo mai avuto un quadro che fosse chiaro. Delle volte appaiono cose strane, e non lo dico contro qualcuno.
Ma quando ho visto, ad esempio, che un tribunale civile ha riconosciuto che ciò che butto già il DC9 dell'Itavia in volo tra Bologna e Palermo, era stato un missile, sono saltato sulla sedia.
Mi ricordo ancora che il signore che era il proprietario di quella compagnia aerea quando andò a dire questa cosa venne condannato.
Allora io ho fiducia nelle Istituzioni, ne sono parte anche io, piccola e modesta, in questo momento, quindi non potrei non avere fiducia nelle Istituzioni.
Ma da oggi vorrei che partisse davvero una rinnovata fiducia per poter avere una nuova immagine di questa tragedia. Non sono emersi in questo momento elementi risolutivi o che danno chiarezza, però non possiamo che sperare che si apra una nuova fase.
Ho molto apprezzato la lettera che ci ha inviato il Presidente del Senato della Repubblica nella quale ha formulato la richiesta della creazione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi irrisolte del nostro Paese: inserendo anche la tragedia della Moby Prince dentro questa iniziativa credo che abbia fatto una grande cosa e che ci avvicini ad avere fiducia nelle Istituzioni.
Le istituzioni hanno il dovere di trovare un punto che sia capace di dare risposte.
Anche il Sindaco di Palermo ci ha inviato un altro messaggio in cui esorta tutti ad insistere affinché sia fatta luce e giustizia su questa tragedia, e di questo lo ringraziamo. Do ora la parola a Loris Rispoli, presidente dell'associazione delle vittime della Moby».