[10/04/2013] News

Fotovoltaico: grande novità per ridurre i costi di produzione. L’idea? Nasce dalla stampa dei giornali

Il mercato dei moduli solari è estremamente competitivo e le imprese devono risparmiare sempre più sui costi. In questo senso, potrebbero essere aiutate da un nuovo procedimento che permette di ricoprire due volte più velocemente le celle solari con la guaina protettiva di plastica

Come spiegano i ricercatori del Fraunhofer center for silicone photovoltaics (Csp) di Halle, «Le celle solari devono sopportare molto: la neve, le calde giornate estive, la pioggia e l'umidità. Per fornire la massima protezione alle cellule, i produttori le ricoprono di plastica, di solito etilene vinil acetato (Eva)». Le celle vengono ricoperte con un film plastico che viene poi riscaldato. Una volta che la plastica si è ammorbidita, l'intera catasta è premuta assieme in un laminatore, in modo che le celle siano ricoperte in modo corretto. Questo processo detto di vulcanizzazione e reticolazione fa in modo che il materiale non possa più essere sciolto una volta che ha raggiunto lo stato voluto. Inoltre, è più stabile e protegge meglio le cellule da sollecitazioni meccaniche e termiche. I tempi  per questo processo produttivo sono abbastanza lunghi (20 minuti circa) ed anche il consumo di energia per riscaldare plastica e celle è ancora troppo alto. Questo, ovviamente, fa salire i costi di produzione. Costi che i  produttori possono contenere sia ottimizzando processo produttivo che utilizzare materiali migliori.

Gli scienziati del Centro Fraunhofer Csp e i tecnici dell'azienda chimica Lanxess stanno  lavorando sul processo produttivo: «Abbiamo modificato il processo di laminazione in modo che ci vogliono solo circa 7-8 minuti invece di 20 minuti. Siamo stati quindi in grado di ridurre la durata del processo totale di oltre il 50% - dice Stefan Schulze, team leader per i materiali polimerici del Csp  - Rispetto al processo standard siamo quindi in grado di laminare un numero doppio di moduli su un solo sistema, e questo ha degli effetti positivi diretti sui costi di produzione per modulo». 

I ricercatori si sono ispirati all'inchiostro per stampare i giornali, che vulcanizza in pochi secondi dopo essere stato esposto alla luce ultravioletta. Il macchinario per la reticolazione usato dalla Lanxess funziona nello stesso modo: «Attivato dalle radiazioni UV invece che dalle alte temperature, reticola la plastica nel giro di pochi secondi mantenendo la stessa qualità», spiegano tecnici e ricercatori.

Il bollettino scientifico dell'Ue Cordis spiega che il Cps «Ha sviluppato il processo di reticolazione UV nell'ambito del cluster di innovazione SolarPlastics del Fraunhofer». I ricercatori stanno ora cercando di capire come questo processo, non ancora omogeneo, possa essere controllato e quali temperature e radiazioni siano necessarie. Il Cspo sta già utilizzando un impianto pilota per la reticolazione, nel quale gli scienziati stanno attualmente ottimizzando i quattro parametri: la quantità di radiazioni, la temperatura, l'altezza della lampada, e la velocità di alimentazione con la quale  moduli passano sotto le lampade UV. 
Schulze è ottimista: «Il processo è operativo. I produttori interessati non si devono preoccupare per gli alti costi necessari per adeguare i loro impianti di produzione, poiché dovrà essere aggiunta solo una lampada UV. Ciò significa che i produttori hanno la possibilità di affrontare le pressioni legate ai costi, rendendo allo stesso tempo più veloci i loro processi operativi».

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