[10/04/2013] News

Autorizzazione integrata ambientale (Aia), limite alle emissioni più restrittivo rispetto a quello previsto? Sì può fare

Nulla vieta, nell'ambito dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia), che venga stabilito un limite alle emissioni più restrittivo rispetto a quello previsto in via astratta e generale dalla norma.

Lo afferma il Tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia (Tar) - con sentenza  9 aprile 2013, n. 231 - in riferimento all'Aia ottenuta da uno stabilimento siderurgico industriale. Un'Aia che fissa il limite per l'ossido di zolfo in 800 mg/Nmc laddove la norma prevede un limite superiore pari a 1700 mg/Nmc se il combustibile utilizzato è gas da forno a coke. Il provvedimento regionale - emanato sulla scorta di una nota provinciale - ha invitato al rispettare di tale limite senza alcuna differenziazione per il tipo di combustibile utilizzato.

E' dlgs del 2006 (il così detto Codice ambientale parte quinta) che prevede le norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera. E che prevede una serie di norme ai fini della prevenzione e della limitazione dell'inquinamento atmosferico, applicabili agli impianti e alle attività che producono emissioni in atmosfera. Una serie di disposizioni che stabiliscono i valori di emissione, le prescrizioni, i metodi di campionamento e di analisi delle emissioni e i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite.

Ed è proprio il codice a prevedere il potere dell'amministrazione di stabilire "appositi valori limite di emissione e prescrizioni più restrittivi di quelli contenuti negli Allegati I (riguardante i valori di emissioni e prescrizioni), II (riguardante i grandi impianti di combustione) e III (riguardante le emissione di composti organici volatili) e V (riguardante le polveri e sostanze organiche liquide) alla parte quinta del presente decreto, anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio, purché ciò sia necessario al perseguimento ed al rispetto dei valori e degli obiettivi di qualità dell'aria. Ed è proprio il codice che non vieta la possibilità di stabilire nell'ambito dell'Aia un limite alle emissioni più restrittivo rispetto a quello previsto e che, dunque, non vieta la fissazione di un limite indifferenziato rispetto al tipo di combustibile utilizzato.

Di norma l'amministrazione invita al rispetto dei parametri previsti dall'Aia, sulla base del monitoraggio continuo effettuato sull'impianto. Del resto l'Aia, è espressione del principio di precauzione stabilito dalla normativa europea, per la tutela dell'ambiente e per la difesa della salute umana. Un valore che nella gerarchia dei principi costituzionali viene collocato al vertice. Dunque, l'attività economica - libera sulla base della nostra costituzione - deve necessariamente tener conto della suo impatto sociale e ambientale. Ne consegue come l'attività economica non possa che svolgersi nel pieno rispetto delle normative di tutela ambientale e in particolare di quelle specifiche per le lavorazioni industriali. In questo caso, dunque, l'attività amministrative implicano un rapporto non solo di controllo ma di continua collaborazione tra pubblico e privato, al fine di tutelare l'ambiente e la salute, in piena e concreta applicazione dei principi europei e costituzionali.

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