[08/04/2013] News

In arrivo Piano nazionale amianto: che sia la volta buona?

Ma sui siti di smaltimento siamo ancora molto indietro

Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha scelto Casale Monferrato - diventato luogo simbolo per la lotta contro l'amianto (nella cittadina piemontese era presente lo stabilimento Eternit che ha causato migliaia di morti e contaminati da fibre di asbesto) -  per presentare il "Piano nazionale amianto" che potrebbe essere ufficializzato a fine mese.

«Spero che, se la Conferenza unificata darà parere favorevole, tra la fine di aprile e l'inizio di maggio si possa fare la presentazione "ufficiale" del Piano nazionale amianto, con il coinvolgimento sia degli organi istituzionali e degli enti locali e di ricerca, sia delle rappresentanze dei cittadini e dei familiari delle vittime. Abbiamo cercato di rispettare gli impegni - ha aggiunto il ministro - perché ci sembrava il minimo che si dovesse a questo territorio e vorrei proprio che venga trovata un'occasione adeguata in cui dare conto di un lavoro comune che è stato fatto».

Il Piano elaborato dai ministeri della Salute, dell'Ambiente e del Lavoro e approvato dal Governo il 21 marzo 2013, che definisce le linee di azione da intraprendere nel medio e lungo termine nelle tre macro-aree della tutela della salute, della tutela ambientale e della sicurezza del lavoro e tutela previdenziale, è infatti all'esame della Conferenza unificata (composta da rappresentanti di Stato, Regioni, Province e Comuni), che dovrebbe rendere note le sue valutazioni giovedì prossimo, per poi in seguito essere presentato al Parlamento.

Balduzzi ha poi voluto mettere in risalto i meriti del governo Monti:  «Abbiamo risollevato la questione dei danni dell'amianto da un certo oblio, mentre dobbiamo tenere sempre alta l'attenzione per vincere una battaglia molto difficile come quella della ricerca. Negli ultimi venti anni non erano stati fatti molti passi avanti e abbiamo voluto dare una svolta, consentendo a tutti gli specialisti, non solo a livello nazionale, di lavorare insieme. Per questo abbiamo posto il problema a livello europeo e l'Italia è diventata il punto di riferimento del cammino europeo su questi temi, avendo avuto il mandato di organizzare la rete europea dei centri nazionali di riferimento per quanto riguarda la cura e la ricerca sul mesotelioma pleurico».

Il ministro ha anche messo in evidenza la disinformazione che sta ancora caratterizzando il tema: «Tutto l'amianto è considerato dalla comunità scientifica internazionale come pericoloso e  non esistono un amianto "buono" e uno "cattivo". Abbiamo coinvolto l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro di Lione e l'Organizzazione mondiale della Sanità perché non dobbiamo farci strumentalizzare».

Per quanto riguarda la macro-area tutela della salute il Piano nazionale deve occuparsi dei diversi aspetti che concorrono alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione sia dal punto di vista della sanità pubblica che da quello della clinica.

I settori di intervento che il Piano intende affrontare sono essenzialmente quattro: Epidemiologia; Valutazione del rischio e sorveglianza sanitaria; Ricerca di base e clinica; Sistema delle cure e della riabilitazione. Ogni settore è suddiviso per obiettivi e azioni con relativo supporto finanziario. In questo contesto l'incremento della ricerca risulta fondamentale sia per quanto riguarda la diagnosi, sia per quanto riguarda la terapia.

Al di la degli obiettivi generali stesso discorso vale per la macroarea tutela ambientale suddivisa nei sub-obiettivi: Miglioramento della resa delle azioni già messe in campo; Accelerazione dell'apertura dei cantieri di bonifica; Individuazione dei siti di smaltimento; ricerca  di base ed applicata; razionalizzazione della normativa di settore; Formazione ed Informazione.

In relazione all'individuazione dei siti di smaltimento - come greenreport ha sempre segnalato e come riconosciuto nel corso della Conferenza governativa sull'Amianto del novembre 2012 - sul territorio nazionale, a fronte del fabbisogno di smaltimento si registra una grave insufficienza nell'offerta di discariche/siti di stoccaggio dedicati per amianto e materiali contenenti amianto, non ancora sanata: anche dove il Piano regionale le prevede, come in Toscana, le indicazioni in tal senso non vengono applicate. Quindi, ad oltre vent'anni dall'emanazione della legge (L. 257/1992) che ha messo al bando l'amianto, i ritardi e inadempienze sono presenti su tutta la linea: per gli aspetti sanitari (diagnosi e terapie), per la diffusione dell'amianto sul territorio in ambito civile ed industriale, molta elevata e ancora poco conosciuta, sulle bonifiche e sullo smaltimento finale.

Il Piano nazionale prevede anche una macroarea "sicurezza del lavoro e tutela previdenziale" con 6 obiettivi tra cui "Attuazione effettiva della "sentenza Eternit" anche nella parte che riguarda "provvisionali immediatamente esecutive" nel cui merito si espresso oggi il ministro Balduzzi che concludendo ha informato: «A partire dalla prossima riunione, al tavolo di confronto coordinato dal ministero del Lavoro che deve valutare come si possano aiutare concretamente le parti lese nel processo Eternit, prenderà parte anche una rappresentanza dell'Avvocatura generale dello Stato». 

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