[03/04/2013] News toscana

Polpi, quanto possono allungare i tentacoli? Una ricerca pisana arriva sulla Bbc

Secondo la biomeccanica, le polpesse sono pił abili dei maschi: «Sorprendente»

Barbara Mazzolai, del Center for Micro-BioRobotics@SSSA, Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Pontedera, Laura Margheri, Paolo Dario e Cecilia Laschi del Robotics Institute della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, hanno atto una sorprendente scoperta che illustrano nello studio Measurements of octopus arm elongation: Evidence of differences by body size and gender, pubblicato dal Journal of Experimental Marine Biology and Ecology.

I ricercatori toscani spiegano che «Questo studio descrive un nuovo metodo per misurare la capacità dell' Octopus vulgaris di allungare le braccia e presenta i primi dati preliminari sulla differenze tra sessi  correlate alle dimensioni».

Gli scienziati hanno sviluppato un apparato non invasivo  per ottenere dal vivo e in diretta le dimensioni delle capacità di prolungamento dei tentacoli di un polpo. Per far questo hanno misurato le capacità di estensione dei tentacoli di 19 polipi (Octopus vulgaris) di entrambi i sessi  nel raggiungere un oggetto posto alla fine di un tubo. «Tirando una preda dallo strumento, abbiamo incoraggiato l'animale di inserire ed estendere una delle sue braccia per raggiungerlo - spiegano i ricercatori - I risultati hanno mostrato differenze di comportamento tra i diversi animali per sesso e dimensioni, con le femmine che svolgono un allungamento percentuale maggiore rispetto ai maschi di corporatura simile (75%, SD 26%, rispetto al 61%, SD 33%, t-test, p <0.05 ), e le polpesse di più  piccole dimensioni effettuano un allungamento percentuale in media più elevato di quelle più grandi». L'esperimento ha anche rivelato che i polpi inserivano nel tubo soprattutto il tentacolo "L3", quello  più lungo, probabilmente per risparmiare energia».

Gli scienziati pisani evidenziano che « risultati di questo studio supportano l'importanza della comprensione della biomeccanica dei polpi utilizzando nuove tecniche e la progettazione di configurazioni strumentali e sensori dedicati, estendendo così la gamma delle tecniche disponibili per gli studi comparativi e comportamentali degli invertebrati». Inoltre lo studio della biomeccanica dei tentacoli dei polpi potrebbe aiutare a capire come queste differenze possono influenzare il comportamento degli animali, come la caccia, l'esplorazione e l'accoppiamento.

Gli scienziati italiani si aspettavano che i piccoli polpi allungassero i tentacoli più di quelli grandi ma «Più sorprendente è stata la differenza tra maschi e femmine simili per dimensione del corpo», dice Laura Margheri in un'intervista a Bbc Nature News.

Per misurare la capacità dei polpi di estendere i loro poliedrici tentacoli il team pisano   ha realizzato un acquario contenente un tubo trasparente posizionato in diagonale ed i polpi sono stati addestrati ad estendere le braccia verso il cibo che i ricercatori tenevano all'estremità del tubo. Delle telecamere hanno registrato le estensioni dei tentacoli all'interno del tubo, poi i dati sulle lunghezze raggiunte sono state confrontate con quelle dei tentacoli degli stessi animali durante la loro normale attività. Le misurazioni hanno dimostrato che tutti e 19 i polpi osservati potevano estendere i tentacoli più di due volte la loro lunghezza normale, ma le femmine e di piccole dimensioni polpi raggiungono percentuali di allungamento superiori rispetto ai maschi ed anche alle femmine più grandi.

La Margheri spiega alla Bbc che «Il maggiore allungamento degli animali più piccoli per raggiungere l'obiettivo del cibo può essere spiegato con una maggiore necessità di sostanze nutritive, la maggiore agilità e il metabolismo energetico», ma ha aggiunto che «Le differenze che influenzano il comportamento tra  maschi e femmine sono meno chiare».

Per raggiungere per il cibo tutti i polpi preferiscono utilizzare il loro tentacolo più lungo,  ma la differenza delle capacità di prolungamento dell'arto si fa più evidente quando i maschi utilizzano il tentacolo "hectoctylus" specializzato per inserire lo sperma nella femmina durante l'accoppiamento.

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