[27/03/2013] News toscana

Tra treni “tagliati” e treni che vanno a fuoco, tutti i disagi dei pendolari nella Regione che ha il miglior servizio in Italia

Senza un interlocutore affidabile come un governo nel pieno dei suoi poteri e sostenuto da una
maggioranza qualificata (situazione che a breve sarà complicato che si realizzi), non sarà semplice
avere risposte certe ed immediate. Comunque, molti deputati del Pd eletti in Toscana sono scesi
direttamente in campo per tutelare il diritto alla mobilità ferroviaria dei cittadini della nostra Regione
che abitano nelle zone costiere.

I parlamentari  hanno infatti firmato un'interrogazione
urgente diretta al ministro delle infrastrutture e dei trasporti  affinché  la direzione di Trenitalia
riveda la decisione relativa alla soppressione sulla tratta ferroviaria tirrenica (da giugno 2013) di sei
convogli Frecciabianca, invitandolo, inoltre, a  richiedere  i dati necessari a valutare l'effettiva
economicità del servizio reso dai treni che si intendono trasferire sulla dorsale appenninica. Con
l'interrogazione i deputati del Pd intendono stigmatizzare la scelta dell'amministrazione di Trenitalia
che, se mantenuta, provocherà seri disagi a studenti e lavoratori che quotidianamente si muovono
lungo la direttrice  tirrenica Genova - Roma nonché danni all'intera economia di un territorio già
povero di collegamenti veloci.

«I collegamenti rapidi sulla tratta tirrenica non possono
essere in alcun modo sostituiti- hanno sottolineati i parlamentari- Trenitalia opera di fatto in regime
di monopolio, e quindi il servizio non può essere fornito da altro operatore, pur essendo uno dei più
potenti fattori di sviluppo dell'intero territorio toscano; senza dire che il servizio a lunga percorrenza
copre distanze non sostenibili dai treni della divisione regionale: gli attuali treni locali impiegano fino
a circa 2 ore per collegare Livorno con Grosseto e quasi quattro ore per collegare Livorno con
Roma».

Secondo i deputati Pd la decisione è frutto di una politica di tagli al servizio di
trasporto pubblico avviata dal governo Berlusconi, dai ministri Matteoli e Tremonti che ha  portato
Trenitalia a  sostituire i convogli sostenuti da contributi pubblici con treni  che garantissero surplus
economici. «I costi di tali scelte politiche risultano particolarmente "salati" per il nostro territorio che 
rischia di venire privato di collegamenti efficienti e rapidi per importanti città come Livorno,
Piombino, Grosseto, Civitavecchia che vedono nelle reti logistiche integrate fattori significativi di
sviluppo».

Il neo assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli non ha fatto in tempo
ad insediarsi, che un'altra grana si è presentata sul suo tavolo questa volta inerente non la quantità
ma la qualità e sicurezza del servizio. Questa mattina è scoppiato un incendio su un locomotore
alimentato a gasolio nei pressi di Signa sulla linea ferroviaria Siena-Empoli.  Per fortuna non è
rimasto ferito nessuno tra le decine di passeggeri a bordo, molti dei quali  studenti, grazie anche
all'abilità del  macchinista che è riuscito a fermare il treno appena in tempo dentro la stazione di
Cascine. L'incidente ovviamente ha causato forti disagi su tutta la linea Siena-Empoli-Pisa, con ritardi
superiori anche a un'ora.

Da ciò è subito scaturita un'interrogazione urgente in Consiglio
regionale, da parte della capogruppo di Centro democratico, Maria Luisa Chincarini: «Quanti sono e
in quali condizioni versano i locomotori ancora alimentati a gasolio utilizzati per il trasporto di
persone e merci su rotaia nella Regione Toscana? Qual è lo stato dell'arte degli ammodernamenti
alla rete ferroviaria regionale e a che punto sono le trattative con Ferrovie dello Stato e Rete
Ferroviaria Italiana per procedere all'adeguamento infrastrutturale e alla messa in sicurezza, con
particolare riferimento alle linee che ancora soffrono di carenze infrastrutturali come, appunto, la
Siena-Empoli e la Siena-Grosseto, fortemente interessate da un quotidiano traffico di studenti e
lavoratori pendolari? E' in cantiere un Piano di dismissione e sostituzione di questi convogli obsoleti e
pericolosi con treni alimentati dalla rete elettrica?».

Dopo le domande, la capogruppo di
Centro democratico poi ha commentato:  «Questo ennesimo incidente ci fa pensare ancora una volta
alle condizioni di estremo disagio che i pendolari toscani sono costretti a vivere ogni giorno sulla loro
pelle. Una volta è il furto di rame, un'altra un finestrino che si stacca in galleria come avvenuto nel
novembre scorso, ora addirittura prendono fuoco convogli obsoleti. Mi domando poi se sia
ammissibile che in una regione come la Toscana siano ancora in funzione linee monorotaia o non
servite dalla rete elettrica. Quello dei pendolari è un dramma quotidiano che conosco bene, giacché
io stessa uso il treno per i miei quotidiani spostamenti da Pisa a Firenze, al quale è necessario dare
risposte concrete entro la fine della legislatura regionale. Il nostro auspicio è che il neo assessore
Ceccarelli sappia farsi interprete delle istanze di puntualità, di decoro e, soprattutto, di sicurezza di
tutti i pendolari toscani. Dobbiamo pretendere da Trenitalia e Rfi l'ammodernamento di convogli e
infrastrutture di cui la Toscana ha un disperato bisogno», ha concluso Chincarini.

Eppure i
dati di bilancio a fine incarico, presentati dall'ex assessore Ceccobao, sono di tutto conforto e
pongono la nostra Regione tra le prime in Italia in quanto a qualità e sicurezza del servizio. Ma i
cittadini se ne saranno accorti? 

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