[27/03/2013] News toscana

Treno Verde a Firenze, qualità dell'aria da migliorare

Barducci: «Sulla tramvia incombono ancora troppe incertezze»

Questa mattina, a Firenze, è stato presentato il bilancio finale della tappa fiorentina del Treno Verde di Legambiente (dedicato quest'anno al tema della "città smart"), compresi i risultati del monitoraggio sulle polveri sottili effettuato dal Laboratorio Mobile di Italcertifer. Il monitoraggio è stato effettuato per 72 ore consecutive in via Masaccio, in corrispondenza del civico 78, dove i tecnici hanno analizzato la presenza di Pm10 che si è contenuto entro il limite previsto dalla legge di 50 µg/m3, con l'indubbia complicità, secondo Legambiente, delle condizioni metereologiche, come vento e pioggia, che hanno favorito la dispersione e l'abbattimento degli inquinanti atmosferici.

Nelle prime ore del monitoraggio (dalle ore 1 alle 5 di domenica), invece, i livelli di Pm10 avevano costantemente superato la soglia di pericolosità, con un picco all'1 di 75 µg/m3. Un segnale preoccupante se si considera che secondo la classifica di Legambiente "PM10 ti tengo d'occhio", nel 2012 Firenze è tra i tre i capoluoghi di provincia toscani (con Lucca e Prato) ad aver superato il tetto dei 35 giorni previsti dalla legge. Inoltre in questi primi mesi del 2013 a Firenze è stata superata la soglia di pericolosità già 28 volte (il riferimento è alla stazione urbana traffico di via Ponte alle Mosse).

«La commissione europea ha dichiarato il 2013 Anno dell'aria, ma come dimostrano i dati dei superamenti di Pm10 l'emergenza smog a Firenze e in buona parte della Toscana è una realtà quotidiana - ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - I buoni risultati emersi dai rilievi di questi giorni non devono far abbassare la guardia, tanto più perché sono condizionati dalla situazione meteo. Un problema che va affrontato radicalmente: occorre infatti che gli enti locali promuovano finalmente la cosiddetta mobilità dolce, solo così potremo ottenere la riduzione di smog e rumore, in vista di un modello trasportistico più sobrio, equo e sostenibile». 

Non solo mobilità dolce: si è parlato non solo di mobilità dolce, ma anche di un sistema di trasporto pubblico su rotaia, a basso impatto ambientale. Il riferimento ovviamente è alla rete tramviaria sulla cui realizzazione anche negli ultimi giorni sono calate incertezze e titubanze non solo da parte delle banche ma anche della stessa amministrazione comunale. «I tanto attesi cantieri per la costruzione delle linee T2 e T3 della Tramvia, partono o non partono?» ha chiesto il presidente della provincia di Firenze, Andrea Barducci, dopo appunto le notizie contrastanti apparse negli ultimi giorni sulla stampa. «Nell'arco di pochi giorni abbiamo appreso sia di uno sblocco economico che consentirebbe l'apertura dei cantieri a maggio, sia del blocco dei finanziamenti da parte di alcune banche che addirittura metterebbero in forse la realizzazione dell'intera opera. Di fronte a queste notizie di segno opposto occorre un chiarimento immediato. Altro che freno a mano: quest'opera importante e tanto attesa dai fiorentini ha bisogno di un deciso colpo di acceleratore».

«La rete tramviaria, le tre linee previste più altre accennate, auspichiamo non in modo propagandistico, rappresenta uno dei tanti interventi strutturali attesi, attraverso i quali Firenze dovrebbe cambiare pagina, migliorando la qualità della vita dei cittadini non solo nello stretto contesto urbano. «Il completamento di un collegamento strategico come la Tramvia - ha aggiunto il presidente della Provincia - è di vitale importanza per i comuni della cintura fiorentina. Le linee T2 e T3 rappresentano quel tessuto connettivo essenziale che, penetrando il muro della città turistica, collega il centro chiuso al resto della città e del territorio».

 Il monitoraggio del Treno Verde si è concentrato poi anche sul rumore. L'inquinamento acustico ha superato il limite consentito dalla legge, specie di notte, superando limiti di legge di circa 7dB (A) di notte e 4dB (A) di giorno. Il monitoraggio è stato sempre effettuato in via  Masaccio che, nel piano di zonizzazione acustica, corrisponde alla zona IV (area ad intensa attività umana), essendo l'area fortemente urbanizzata, con edifici abitativi e con la presenza di attività commerciali. «I limiti previsti sono di 65 dB(A) di giorno e 55 dB(A) di notte, soglie che sono state sforate visto che il monitoraggio ha rilevato una media di 65,3, 68,5 e 68,8 dB (A) nelle ore diurne e 62,7, 61,1 e 59,4 dB(angel) nelle ore notturne - ha dichiarato Luca Ricciardi, responsabile Laboratorio Qualità dell'Aria di Italcertifer - Nonostante la crescente consapevolezza degli effetti altamente dannosi che genera l'esposizione al rumore sono ancora sporadiche le campagne di monitoraggio. A tal proposito, uno studio commissionato dal ministero dell'Ambiente olandese all'istituto di ricerca indipendente TNO mette in risalto che l'inquinamento acustico prodotto dal traffico impatta sul 44% della popolazione UE e costa 326 miliardi alla sanità comunitaria. I danni provocati vanno dall'aumento della pressione fino ai problemi cardiaci, dall'ipertensione all'insonnia».

 

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