[27/03/2013] News

Dopo le consultazioni Bersani-M5S. Natura e cultura: la sostenibilità si rappresenta se si è capaci di mediazione

Il compromesso è la misura dell'età adulta

Non ci può essere un accordo con chi non lo vuole e con chi ti ritiene un puttaniere. Il M5S ha chiuso la porta in faccia a Bersani liquidandolo con una battutina - "sembra di essere a Ballarò" da parte dei due capogruppo e "Ci prende per il culo" del leader Grillo - convinti di poter governare da soli. "O noi o nulla" è il diktat emerso anche oggi dopo la consultazione con il numero uno del Pd. Non hanno la maggioranza dei voti, ma "democraticamente" sentono di essere loro i profeti del cambiamento e del nuovo che a prescindere, direbbe Totò, è buono in sé. 

Come noto greenreport.it non è mai stato tenero con il PD e fin da subito ha detto che il "grillismo" non era l'antipolitica ma il figlio di una cattiva e disattenta politica e ha  usato il solo criterio della sostenibilità ambientale e sociale a fare da filtro ai programmi e alle iniziative. Ciononostante di fronte allo spettro di tornare a votare e veder vincere il Pdl, Bersani - persona rispettabile e con capacità di governo già dimostrate  - diventa addirittura un gigante rispetto alle alternative. La situazione è grave e l'idea di un'agenda sulla quale confrontarsi fatta di pochi punti - come quelli che avevamo proposto provocatoriamente anche noi di greenreport.it - a nostro avviso era un'occasione per fare finalmente qualcosa di significativo e definitivo.

La scusa che siccome non è mai stato fatto prima, allora Bersani non è in grado di farlo è un argomento speso dal M5S ma di bassissimo livello, visto che lo stesso M5S è nato per fare cose mai fatte prima e che la "rivoluzione" si fa proprio tentando il mai fatto. Ripagandoli con la stessa moneta, potremmo controbattere allora che le stesse cose le ha dette pure Berlusconi nel '94 e poi non ha fatto nulla nemmeno lui.  Ma in realtà di cose, il signor B., ne ha fatte molte la maggior parte delle quali per sé e non per gli italiani. Come del resto non è vero che il (va detto pur breve) governo Prodi con Bersani ministro, di cose ne ha fatte, magari poche, magari non tutte condivisibili, ma tante ha provato a farle senza riuscirci. Ecco la questione delle questioni: ora, oggi, in questi istanti, anzi meglio ieri o prima ancora, ci sono da fare delle cose e per farle serve un governo. Per formarlo serva una maggioranza.

Il M5S da solo non ha i numeri, non li ha nemmeno Bersani (che pure ne ha di più), escludendo l'ipotesi - e ci mancherebbe altro - di un "governissimo" con il Pdl, l'unica strada appare un governo del Presidente e nuove elezioni. Questa potrebbe prevedere l'entrata in scena di altri personaggi a partire da Renzi e uno scenario dove non è escluso persino che il Pdl si prenda una maggioranza vista la memoria corta del nostro Paese. Oggi c'è (c''era) una possibilità: provare a guidare con il Pd per fare alcune cose condivise. Del doman non c'è certezza, il M5S oggi è un "forza" come è stato detto da Bersani e da Letta, non la sprechi. Non avrà un'altra chance e non la darà al Paese. Se vogliono il volante hanno bisogno di un'altra tornata elettiva, ma sono così certi di vincerla? La paura di chi scrive è che almeno nella mente dei demiurghi ma non creatori nel firmamento a 5 stelle (leggi Casaleggio associati), ci fosse solo la volontà di dimostrare di poter fare tutto questo, non di dar poi un seguito al caos.  

Quel che rischiamo di sprecare è l'alto tasso di ambientalismo ed innovazione di questo parlamento, una cosa che l'elettorato più accorto e di sinistra del M5S non sembra disposto ad accettare. Ma dopo le dichiarazioni di Grillo, pardon il post, le consultazioni di stamani appaiono più che mai una perdita di tempo, un tentativo inutile perché a chi vuol sfasciar tutto - e magari ha pure qualche argomento - non puoi dire rompi pure, ma questo no, quest'altro nemmeno, il guaio semmai è aver creduto che ci fosse qualcosa oltre i "vaffa". Come ci ha suggerito un amico, ci sono momenti in cui una persona sa che deve prendere una "usciata" in faccia (vedi Bersani) e fa bene a prenderla scientemente. Fino a far rimanere la maniglia in mano (senza uscio però) a chi gliel'ha tirata.

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