[26/03/2013] News

Inquinamento acustico, minaccia per la salute pubblica: ecco come un sindaco puņ limitarlo

Il sindaco può ordinare di adottare tutti gli accorgimenti necessari a limitare le emissioni acustiche provenienti dalle sorgenti rumorose presenti all'interno dell'attività produttiva, e può farlo con ordinanza contingibile e urgente basata sugli appositi accertamenti tecnici effettuati dalle competenti Agenzie Regionali che hanno rilevato il fenomeno di inquinamento acustico.

Lo ricorda il Tribunale amministrativo regionale dell'Abruzzo (tar) - con sentenza 18 marzo 2013, n. 162 - in riferimento alla questione dell'attività industriale (frantumazione e lavorazione inerti) presso un impianto a Casoli ricompreso in zona industriale.

Il sindaco del Comune ha imposto gli accorgimenti necessari a limitare le emissioni acustiche provenienti, in quanto l'attività industriale, anche se non ha superato il "valore assoluto di rumore", ha superato il "valore limite differenziale" di livello sonoro  previsto (art. 4 del Dpcm 14 novembre 1997) perché - secondo il Tribunale - i valori limite differenziali, facendo specifico riferimento al rumore percepito dall'essere umano, mirano ancor più specificamente alla salvaguardia della salute pubblica, mentre i limiti assoluti d'immissione hanno la finalità primaria di tutelare dall'inquinamento acustico l'ambiente inteso in senso ampio.

E' la legge nazionale del 1995 che attribuisce al sindaco la facoltà di adottare un'ordinanza urgente allo scopo di arginare l'inquinamento acustico, ma non è detto che qualsiasi rumore provochi un danno alla salute dell'individuo: infatti, il legislatore ha codificato dei valori limite di emissione e immissione (assoluti e differenziali) in base alle sorgenti sonore e in riferimento alle diverse destinazioni d'uso.

Oltre alla legge quadro del 1995 esiste un decreto attuativo della stessa (dpcm 14 novembre 1997), che ha previsto limiti diversi a seconda della tipologia della sorgente, del periodo della giornata e appunto, della destinazione d'uso della zona (definisce sei classi di destinazione d'uso e per le sei zone definisce diversi valori limite).

Il comune quindi ha e può esercitare la competenza per mitigare tal tipo di inquinamento, ma prima di provvedere deve accettarsi della situazione, e può farlo avvalendosi dell'Agenzie Regionali per l'Ambiente, che rappresentano l'organo tecnico deputato a svolgere le verifiche ed i riscontri in materia di inquinamento acustico. Il fenomeno di inquinamento acustico rappresenta una minaccia per la salute pubblica e l'accertata presenza di tale fenomeno (se pur non coinvolgente l'intera collettività) appare sufficiente a concretare l'eccezionale ed urgente necessità di intervenire a tutela della salute pubblica con lo strumento in questione.

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