[25/03/2013] News

Bersani incontra gli ambientalisti. «Nuovo governo del territorio prima grande opera per il Paese»

Il candidato premier Pierluigi Bersani nel suo giro d'orizzonte per la formazione di un eventuale governo ha per la prima volta nella storia repubblicana incontrato le associazioni ambientaliste: un buon segnale che va al di là dei recinti della politica.

Le 7 associazioni in riunione (Wwf, Legambiente, Greenpeace, Touring club italiano, Fai, Cai e Federazione Pro natura) hanno chiesto tutte un cambiamento radicale ed hanno evidenziato l'urgenza di politiche e risorse per tutelare natura e paesaggio. Tra le priorità degli ambientalisti: misure a favore della difesa della legalità, a partire dalla lotta all'abusivismo, inoltre le associazioni hanno naturalmente ribadito che oltre gli 8 punti programmatici del Pd, si può decisamente fare di più e che oggi l'ambiente non può essere solo un paragrafo del programma per il Paese, deve esserne il Dna.

La prima associazione a rendere noti i suoi 4 punti programmatici presentati a Bersani è Legambiente: «La messa in sicurezza del territorio per contrastare adeguatamente il fenomeno del dissesto idrogeologico, attraverso la rinuncia alle grandi opere inutili per investire finalmente in interventi più piccoli ma realmente necessari; lo stop al consumo di suolo e il via libera alla riqualificazione energetica e statica del patrimonio edilizio esistente; lo stop all'illegalità dilagante sul territorio a partire da una forte azione contro l'abusivismo edilizio; la reindustrializzazione verde dei poli industriali in crisi». La delegazione del Cigno Verde, composta Rossella Muroni, Stefano Ciafani e Sebastiano Venneri, rispettivamente direttore generale, vice presidente e membro della Segreteria nazionale di Legambiente, ha detto che «I 4 punti programmatici costituiscono le direttive della legge che Bersani dovrebbe realizzare nei primi 100 giorni del suo governo».

A Bersani Legambiente ha detto che «Mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico salva vite umane, fa risparmiare i soldi per riparare ai danni delle alluvioni, dà lavoro. Che una fiscalità green produce innovazione, sostiene le aziende più competitive e crea posti di lavoro qualificati». Ma anche che «La rottamazione delle fonti fossili, trasporti puliti e l'abbandono definitivo della Tav, lo stop al consumo di suolo, il ripensamento del ciclo dei rifiuti, la lotta alle ecomafie e alla corruzione con l'introduzione dei reati nel codice penale e una legge contro l'abusivismo edilizio sono misure irrinunciabili per portare il Paese fuori dalla crisi indicando una strada credibile, e desiderabili, per il futuro». Al candidato premier del Pd il Cigno Verde ha anche ricordato la proposta di legge sulla bellezza, «Che anche lui si è impegnato a sottoscrivere in Parlamento, e che è un po' la sintesi di questa visione». 

Affidandosi ai cinguettii di Twitter, il vicepresidente Ciafani scrive: «All'incontro con  Pierluigi Bersani abbiamo chiesto un governo del cambiamento con una legge dei 100 giorni sul governo del territorio e green economy. Governo del territorio è fermare il consumo di suolo, riqualificazione urbana e piano sul rischio idrogeologico. Governo del territorio è reindustrializzare come a Porto Torres con impianti innovativi della green economy. Governo del territorio è recuperare la legalità con un programma di abbattimenti delle costruzioni abusive. Governo del territorio è fare le bonifiche anche dei siti orfani con un Superfund all'americana e dell'amianto».

Questa la posizione congiunta delle associazioni:

«Se, come detto dall'onorevole Bersani, il nuovo Governo deve definire un ‘Programma d'attacco', per rilanciare il Paese si deve puntare decisamente sul Green Deal, su una Svolta per un'economia verde e rigenerativa che  deve costituire il fulcro dell'agenda del futuro Governo, valorizzando gli elementi di forza (parchi, biodiversità, patrimonio culturale, produzioni di qualità), garantendo una roadmap verso il 100% di energie rinnovabili, un programma di piccole e medie opere immediatamente cantierabili per il risanamento e la manutenzione del territorio e una ri-conversione ecologica  del nostro apparato produttivo che ricomprenda i costi ambientali per evitare che le minacce e i danni ambientali provocati dalle produzioni inquinanti ricadono sui cittadini e mettano a rischio anche gli asset di forza del Paese", così commentano le maggiori associazioni ambientaliste CAI - Club Alpino Italiano, FAI - Fondo Ambiente Italiano, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente, Touring Club Italiano, WWF che hanno avuto un incontro questa mattina dalle 13.00 alle 14.00 a Montecitorio con l'onorevole Pierluigi Bersani, che ha ricevuto il mandato esplorativo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Apprezziamo che per la prima volta nella storia repubblicana si chieda un incontro anche con le associazioni ambientaliste, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel contribuire con la tutela dell'ambiente, della biodiversità e dei beni culturali alla ricchezza della nazione", aggiungono le maggiori associazioni ambientaliste, che hanno consegnato un sintetico documento su 10 temi 1.Energia e clima; 2. Trasporti e infrastrutture; 3. Consumo del Suolo, 4. Difesa del Suolo, 5. Bonifiche, 6, Biodiversità e aree protette, 7. Beni culturali e paesaggistici, 8. Turismo e ambiente, 9. Ministero dell'ambiente, 10. Diritti e delitti ambientali (vedi scheda di approfondimento in coda).

Le maggiori associazioni ambientaliste chiedono, anche, di dare piena attuazione alla Strategia Nazionale della Biodiversità, approvata nell'ottobre 2010, che stenta a decollare e di fissare un termine entro il quale approvare la nuova generazione dei Piani paesaggistici, che attendiamo dal gennaio 2010. Occorre che il Governo si occupi organicamente di Patrimonio culturale, della sua conservazione (tutela e cura), fruizione (turismo culturale) e ri-produzione di cultura.

Il presupposto della Green Economy è la decarbonizzazione dell'economia e non quella di creare un "settore verde": in questo senso, le proposte a breve presentate nel Programma di Governo dell'on. Bersani, ampiamente condivisibili nello specifico, vanno inserite in un quadro nuovo che preveda la progressiva fuoriuscita dalle fonti fossili. E' necessario rivedere in quest'ottica la "Strategia Energetica"da poco approvata dal governo uscente: eliminare progressivamente l'uso del carbone e dell'olio combustibile nel settore elettrico, fermare le trivelle a mare, garantire strumenti efficaci e snelli alle rinnovabili per uno scenario 2050 a zero emissioni di CO2. Anche nel settore delle grandi opere si chiede chiarezza: si deve definire un Piano nazionale per la mobilità che serva a dare risposta ai gravi problemi di congestione e di inquinamento delle nostre città, abbandonare il Primo programma delle infrastrutture strategiche, che costituisce (con le sue 390 opere in elenco per 375 miliardi di euro) un'ipoteca per il futuro economico-finanziario e ambientale del Paese».

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