[22/03/2013] News toscana

Concordia, durissimo scontro su Piombino tra Clini e Gabrielli

Il ministro dell’Ambiente: «Operazione trasparenza». Tutte le note ufficiali pubblicate sul sito del ministero

Le voci di uno scontro durissimo  sulla destinazione della Costa Concordia nell'ultimo Consiglio dei ministri tra Corrado Clini, altri suoi colleghi ministri e il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, che improvvisamente sembra essersi messo a fare il tifo per il porto di Civitavecchia contro quello di Piombino, sembrano trovare conferma nella breve ma durissima nota emessa oggi dal ministro dell'Ambiente Clini: «E' in atto una evidente campagna di disinformazione per impedire il completamento delle operazioni di recupero della Costa Concordia in condizioni di legalità e sicurezza per l'ambiente».

Partendo da questo Clini ha deciso di «Rendere pubbliche e disponibili sul sito del ministero dell'Ambiente le note che fanno seguito alla delibera del consiglio del ministri dell'8 marzo 2013 in merito all'emergenza Costa Concordia» e sul sito del ministero è quindi possibile leggere: 1)   La lettera del 13 marzo del Prefetto Gabrielli; 2)   La nota del Ministro Clini pubblicata sull'Unità il 18 marzo 2013; 3)   La Lettera il 15 marzo del Prefetto Gabrielli; 4)   La lettera/1 del 21 marzo del Ministro Clini; 5)   La lettera del 21 marzo del Prefetto Gabrielli; 6)   La lettera/2 del 21 marzo del Ministro Clini. E' evidente che il ministro dell'ambiente attribuisce a Gabrielli molte responsabilità nei ritardi e nella confusione di questi ultimi giorni sulla destinazione del relitto della Costa Concordia a Piombino.

La durissima nota di Clini si conclude con un avvertimento: «Si rassegni chi si illude di poter giocare sulla transizione tra questo governo e il prossimo, per modificare la linea di rigore e scrupoloso rispetto delle leggi e direttive europee in campo ambientale. Il relitto della Concordia va portato via dal Giglio in condizioni di sicurezza ambientale e smantellato secondo le regole in materia di recupero e smaltimento dei rifiuti, e nel rispetto del principio "chi inquina paga"».

L'ipotesi Civitavecchia fa scattare anche una polemica anche tra Enrico Rossi a Nicola Zingaretti,  due presidenti di Regione dello stesso  partito, il Pd, che sulla questione ha già mostrato divisioni anche a livello parlamentare.

Rossi si rivolge direttamente al neo-presidente del Lazio che oggi ha dichiarato il suo accordo con l'ipotesi di trasportare il relitto della Costa Concordia dal Giglio al porto di Civitavecchia per la demolizione: «Credo che il presidente Zingaretti parli di una cosa che non conosce bene e che, spinto dalla legittima volontà di rappresentare gli interessi della propria regione, commetta un errore di valutazione, soprattutto rispetto a quelle che lui chiama convenienze. Ribadisco le ben note ragioni di ordine ambientale, economico e sociale, qualcosa di più di mere convenienze che hanno spinto il governo a scegliere il porto di Piombino. Francamente non vedo altra soluzione. Questa discussione è diventata stucchevole. La si è già fatta nelle sedi opportune, a Palazzo Chigi, alla presenza dei ministri e di tutte le autorità governative interessate, che si sono espresse con chiarezza».  Anche Rossi sembra sparare una bordata a Gabrielli ed alla Costa Crociere che aveva prospettato soluzioni alternative a Piombino e che preferirebbe portare il relitto a traino in Turchia o in India, dove costa molto meno demolire una nave e dove i vincoli  ambientali, i costi di manodopera e le regole  per la sicurezza e la salvaguardia della salute dei lavoratori sono più basse o praticamente inesistenti.  Infatti il presidente della Regione Toscana dice: «Adesso, come ha ben spiegato il ministro Clini, si proceda ad adottare gli atti conseguenti e si metta fine a diatribe e chiacchiericci inutili, controproducenti e persino offensivi per la Toscana, in particolare per le istituzioni e per le popolazioni che hanno subito un pesante danno ambientale e che si sono fatte carico con pazienza e competenza della gestione dell'emergenza e di tutte le fasi che ci hanno portato a questo punto. L'obiettivo  è di rimuovere quanto prima il relitto e di smaltirlo nel porto di Piombino, adeguatamente attrezzato».

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