[22/03/2013] News
Per la ventunesima volta, assieme al primo scorcio della nuova stagione torna ad affacciarsi sull'Italia la Giornata Fai di primavera, organizzata nel weekend del 23-24 marzo dal Fondo ambiente italiano per far scoprire ai cittadini affascinanti angoli di territorio che rimarrebbero altrimenti celati anche agli occhi più curiosi.
«La bellezza, il patrimonio storico artistico, i tesori ambientali, sono fattori di competizione unici del nostro Paese. È anche e soprattutto sulla valorizzazione di questo straordinario tesoro che si deve scommettere per far ripartire il Paese ed uscire dalla crisi - conferma Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - È anche questo il segno della Giornata di Primavera del Fai».
Si tratta di una grande mobilitazione popolare, che è diventata negli anni irrinunciabile per centinaia di migliaia di italiani e che ha coinvolto finora 6.800.000 persone. Quest'anno il Fai apre 700 luoghi in tutta Italia, spesso inaccessibili e per l'occasione eccezionalmente a disposizione del pubblico, con visite a contributo libero: chiese, palazzi, aree archeologiche, ville, borghi, giardini; persino caserme, centrali idroelettriche e un osservatorio astronomico.
Si tratta di luoghi «che - come confermano a greenreport.it dal Fondo - vengono cercati, valutati e aperti dalle delegazioni Fai volontarie attive sul territorio, che a loro volta hanno bisogno di un enorme numero di volontari per gestire le visite guidate e l'accoglienza del pubblico». Un'enorme mole di lavoro, che non sempre - perché mancano volontari, o perché le forze a disposizione sono poche - permette in tutte le province italiane una presenza capillare di beni aperti da poter visitare: infatti, «chiedere i permessi, trovare volontari, prendere contatti, patrocini, scrivere le schede storiche e preparare le guide è un lavoro lunghissimo, che parte dall'aprile dell'anno precedente, e che occupa i volontari a tempo pieno».
La Giornata Fai, per chi lo volesse, rappresenta dunque un'ottima occasione per contribuire attivamente allo sviluppo sia del Fondo che della prossima Giornata di primavera - sia come iscritti, sia come volontari - ma, soprattutto, per riscoprire quel ricco e meraviglioso ma martoriato tesoro che è il territorio italiano.