[19/03/2013] News toscana

Parco Foreste Casentinesi, Realacci: «Bene Santini e vi spiego perché»

I sindaci dei 15 Comuni del Parco Foreste Casentinesi, le Province di Forlì-Cesena e Arezzo e le Regioni Emilia-Romagna e Toscana hanno trovato accordo unanime sulla scelta di Luca Santini, sindaco di Stia, quale nuovo Presidente del Parco delle Foreste Casentinesi.

A sostegno della sua candidatura il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani hanno di nuovo trasmesso al ministro Clini la lettera in cui valutano positivamente la sua possibile nomina, che esprime realmente la volontà di un territorio nella sua interezza.

Luca Santini in una nota inviata ieri alla stampa dichiara che lascerebbe senza remore l'incarico di sindaco di Stia che attualmente ricopre, per svolgere a tempo pieno il Presidente del Parco delle Foreste con l'obiettivo «di salvaguardare gli interessi di tutti, non solo quelli del territorio e delle popolazioni che vi abitano, ma dell'intera collettività, in quanto l'Area Protetta è un patrimonio mondiale».

Sulla sua candidatura le uniche obiezioni sollevate da parte di alcune associazioni ambientaliste riguardano il fatto che tra gli interessi che coltiva c'è anche la caccia.

Può essere questo un elemento che mette in discussione una candidatura alla presidenza di un parco? Lo abbiamo chiesto a Ermete Realacci (Nella foto), rieletto alla Camera dei Deputati e responsabile green economy del PD.

«Io credo che sia necessario dare al più presto un nuovo presidente al parco visto che non si è proceduto alla conferma di Luigi Sacchini che si è dedicato con competenza e passione a ricoprire questo incarico negli anni passati. E mi pare che Luca Santini abbia ottenuto consenso sia da parte dei  territori in cui insiste il Parco sia da parte delle Istituzioni; Santini ha anche dichiarato che abbandonerebbe il proprio ruolo di Sindaco per svolgere al meglio il nuovo compito. Quindi le condizioni ci sono per procedere. Tra l'altro credo che una esperienza come quella di sindaco possa essere di grande ausilio per fare il presidente di Parco e ci sono già stati precedenti che hanno fatto bene».

Perché dice che l'esperienza di sindaco possa essere utile per svolgere bene il ruolo di presidente di un parco?

«Perché la gestione di un parco significa cercare l'equilibrio tra quella che è la missione in un parco nella salvaguardia del patrimonio ambientale e lo sviluppo economico del territorio in cui il parco insiste. E questo equilibrio senza rapporto e consenso con le comunità locali è impossibile raggiungerlo. Quindi l'esperienza di amministratore senza dubbio aiuta e il consenso che il territorio già gli ha espresso è un buon inizio».

C'è chi ha espresso un'incompatibilità tra l'essere cacciatore e svolgere il ruolo di presidente di parco. Lei cosa ne pensa?

«Santini è al tempo stesso un cacciatore ed espressione della parte più avanzata del mondo venatorio, non credo che questo rappresenti un ostacolo a fronte della piena condivisione che ha più volte espresso in un progetto di parco così importante come quello delle Foreste Casentinesi.  Del resto come in tanti altri parchi d'Italia questo progetto di salvaguardia della natura ha spesso radici antiche nella cultura della comunità, penso alle bellissime parole espresse nella Regola Camaldolese del 1520 che dice "E quando se n'ha da tagliare, il custode procuri d'esser presente, acciocché siano tagliati in que' luoghi, et quegl'Abeti, che manco diminuiscono la selva, et manco le tolgano della sua bellezza et vaghezza". Come dire: nel proiettare nel futuro il progetto dei parchi è necessario fare ricorso anche ad un approccio moderno e se serve anche all'uso di moderne tecnologie. La bellezza della natura non ne sarà sminuita».

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