[18/03/2013] News

Olio italiano, oro verde: presentata un'interrogazione dai parlamentari Pd per la sua tutela

Un gruppo di parlamentari del Pd con una folta rappresentanza dalla Toscana, "guidati" da Ermete Realacci, si è schierato per la tutela dell'olio italiano e per questo ha presentato un'interrogazione scritta al presidente del Consiglio e ai ministri degli Affari esteri, delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico.

«L'agroalimentare italiano è un settore strategico del made in Italy capace di trainare il nostro export, come dimostra il balzo record del 21% fatto registrare a gennaio dal settore nel valore delle nostre esportazioni- ha dichiarato Realacci- Anche per questo è importante difendere le nostre produzioni di qualità, legate al territorio, olio compreso. Purtroppo, invece, l'olio extravergine italiano è ancora soggetto alle frodi e non è adeguatamente tutelato a livello europeo».

Questi i motivi dell'interrogazione firmata anche da David Ermini, Dario Parrini, Luigi Dallai, Federico Gelli, Susanna Cenni, Marco Donati e Mino Taricco. I parlamentari ribadiscono che l'olivicoltura è un settore produttivo strategico per il Made in Italy agroalimentare, ed essendo presente in quasi tutte le nostre regioni contribuisce a modellare il nostro stesso paesaggio, per questo il settore va tutelato affrancandolo dalle frodi alimentari. Al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri degli Affari esteri, delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico si chiede quindi quali misure intendano promuovere per garantire il tempestivo avvio di un sistema adeguato ed efficiente di controlli nel settore della produzione e del commercio degli oli di oliva vergini.

«Inoltre - ha aggiunto Realacci - grazie anche al forte impegno di Coldiretti e Unaprol, si è giunti all'approvazione della legge 14 gennaio 2013 n.9 recante Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini, che prevede venga indicata l'origine e la classificazione degli oli di oliva vergini, introduce norme sulla trasparenza di tutta la filiera e sulla tutela del consumatore, sul funzionamento del mercato e della concorrenza e sul contrasto alle frodi. Purtroppo però proprio su tale normativa, la Commissione europea ha segnalato all'Italia alcune violazioni delle procedure d'informazione del settore, in particolare il mancato rispetto dell'iter di notifica per l'adozione delle disposizioni in materia di dimensione dei carattere e tipologie dei sistemi di apertura per le confezioni di olio di oliva vergine, e ha censurato gli articoli 1, commi 2, 3 e 4; 4, comma 3; 7, comma 2; articolo 16, comma 1 per la violazione di altre disposizioni comunitarie».

I firmatari dell'interrogazione chiedono quindi quali iniziative il governo italiano intenda assumere per difendere, a livello europeo, l'iniziativa legislativa censurata.  «Infine poiché la normativa comunitaria che definisce alcune caratteristiche fisiche e chimiche degli oli d'oliva, fissa limiti per la presenza di alchil esteri negli olii extravergini troppo elevati che rischiano di incentivare la messa in commercio di oli di scarsa qualità, spesso miscelati ad oli di migliore fattura, ho chiesto ai ministri interrogati se non ritengano urgente proseguire l'impegno delle istituzioni nazionali per una revisione del quadro comunitario di riferimento in modo da assicurare la tutela dell'identità e della qualità dei prodotti agroalimentari nazionali e, nello specifico, degli oli di oliva vergini», ha concluso Realacci.

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