[18/03/2013] News toscana

Pioggia e frane sulla Toscana: ancora danni all'agricoltura e non solo

Ieri è arrivata sulla Toscana l'ennesima perturbazione con piogge intense che stanno provocando disagi alla viabilità e mettendo in apprensione i molti cittadini che vivono nei pressi di corsi d'acqua, grandi e piccoli, i cui livelli idrometrici si sono alzati tanto da raggiungere in qualche caso i livelli di guardia. Particolarmente critica la situazione dell'Ombrone pistoiese. Particolarmente critica la situazione dell'Ombrone pistoiese. Alle 14 sono avvenute le prime modeste tracimazioni del reticolo minore che hanno interessato le località di Caserane, nel comune di Prato e Case Coveri. Un'altra tracimazione anche alla confluenza tra il Brana e l'Ombrone. Per il rischio di esondazione del fiume, l'Unità di crisi della Protezione civile della provincia di Firenze, in raccordo con l'Unità di crisi della provincia di Prato, ha disposto dalle 12.15 di oggi la chiusura della SR 66 all'altezza di Ponte all'Asse, fra i comuni di Poggio a Caiano e Campi Bisenzio e Signa.  

La provincia di Prato ha a sua volta deciso la chiusura del Ponte del Molino. A titolo precauzionale è stata anche decisa da chiusura di alcune scuole che si trovano a breve distanza dal fiume Ombrone, nei comuni di Campi Bisenzio (una materna) e di Signa. In provincia di Livorno una nuova rottura ha interessato l'argine del torrente Isola. Le forti piogge che da ieri hanno continuato a cadere,  hanno determinato l'innalzamento del livello delle acque del torrente causando un ulteriore cedimento nell'area dove erano in corso i lavori di ripristino della precedente rottura arginale. L'attuale portata del torrente è molto intesa e le acque tracimate, oltre ad avere allagato i campi circostanti, minacciano i tratti stradali della Fi-Pi-Li e dell'autostrada all'altezza della zona Vicarello-Lavoria. Allo scopo di monitorare la situazione sono già stati allertati il Global Service della Superstrada  e la Sat che, qualora la situazioni lo richieda, potranno disporre la chiusura delle strade nei tratti interessati.

Immancabili poi la frane sparse in varie aree della regione, che testimoniano certo la consistenza dell'acqua caduta al suolo, ma anche la fragilità del nostro territorio spesso "violato" e che avrebbe bisogno di una "cura ricostituente" di manutenzione straordinaria.  Già dopo gli eventi della scorsa settimana l'allarme frane era scattato nel bacino dell'Arno. I tecnici dell'Autorità di bacino che hanno effettuato sopralluoghi in molti territori (Volterra, Vinci Capraia e Limite, Calcinaia, Buti, Certaldo...) hanno sottolineato come ci siano le condizioni di pericolosità e rischio per la dichiarazione di stato di emergenza. 

«Sulla base di quanto verificato dai nostri tecnici direttamente nelle località interessate da fenomeni franosi e delle segnalazioni pervenute, si ritiene che si debba attivare la procedura sopra descritta in modo da permettere l'immediato finanziamento degli interventi più urgenti e improcrastinabili- ha dichiarato Gaia Checcucci (Nella foto), Segretario generale dell'Autorità di bacino dell'Arno- L'Autorità resta a disposizione per supportare le istituzioni nell'attività di verifica e delle condizioni di rischio sul territorio». 

Intanto è già incominciata la conta dei danni economici e l'agricoltura come avvenne l'anno scorso per l'emergenza siccità è uno dei settori più colpiti. Già provata da un inverno rigido, le abbondanti piogge che stanno cadendo in questi giorni in tutta la regione, hanno allagato centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli facendo salire la preoccupazione tra gli agricoltori costretti ad uno stop forzato a causa della grande quantità d'acqua che sta rendendo impossibile qualsiasi tipo di pratica agricola, hanno informato da Coldiretti Toscana, che poi mette in risalto le differenze climatiche registrate rispetto allo scorso anno. «Di questi tempi ci trovavamo ad affrontare l'emergenza siccità con tutte le sue conseguenze» ha commentato il presidente Tulio Marcelli.  

A dare le proporzioni del "fenomeno" climatico i dati sulle precipitazioni: nel marzo 2012 (31 giorni) erano caduti complessivamente circa 20 millimetri di pioggia contro i 110 millimetri ed oltre della sola prima quindicina di marzo 2013. Il settore cerealicolo (grano duro e tenero, mais, orzo) che in Toscana occupa oltre 115 mila ettari impegnando oltre 12 mila aziende è quello più in crisi. Intere aree già seminate o pronte ad esserlo sono allagate con le situazioni più complicate nel senese, (soprattutto in Val di Chiana), nel grossetano, nel pisano e nel livornese. 

«Ad essere maggiormente colpite sono le coltivazioni cerealicole - conferma Marcelli - ma sono a rischio anche gli alberi da frutto, in fase di germinazione, e le "primizie" primaverili di questa stagione. La preoccupazione è rivolta anche alle colture orticole, alcune già in fase di crescita, e, per queste, l'ondata improvvisa di freddo, proprio a ridosso dell'entrata della primavera, va a sommarsi al dato negativo, e in controtendenza sulla media nazionale, che registra il -40% delle semine come dato medio» ha concluso Marcelli.

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