[15/03/2013] News

Presentato l'inventario del patrimonio naturale dei parchi. Clini: «Risorse naturali sono nostro petrolio»

WWf: «Ora definire le priorità per difendere questo tesoro»

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha presentato oggi l'inventario del patrimonio naturale custodito dai Parchi Nazionali italiani e del loro contributo al contrasto dei cambiamenti climatici,  una ricerca che contabilizza il patrimonio naturale del sistema delle aree protette.

Il ministero dell'ambiente sottolinea che  la pubblicazione «Raccoglie e classifica i dati sul patrimonio naturale dei parchi: per la prima volta in Italia viene censita la ricchezza di piante, animali, ecosistemi, paesaggi contenuti nei 23 territori presi in esame. È un contributo alla Strategia nazionale della biodiversità».

Tra i temi toccati dall'inventario ci sono:  i valori naturali contabilizzabili e confrontabili; il calcolo di quanta anidride carbonica le foreste assorbono dall'atmosfera contro l'effetto serra;  qual è lo stato di conservazione del territorio e della natura; quali differenze di capitale naturale fra i parchi e le altre zone d'Italia; quanto il patrimonio naturale dei parchi nazionali è rappresentativo del resto del Paese.

Nei parchi nazionali - fanno sapere dal ministero - si trova la maggior parte degli habitat importanti per la vita delle 56mila specie di animali presenti in Italia, il Paese europeo con la maggiore varietà di specie viventi. Il 98% sono insetti e altri invertebrati; i mammiferi sono rappresentati da ben 118 specie diverse. Tra le piante, le foreste più significative dei parchi nazionali sono faggete e querceti, che danno un valido contributo alla lotta contro l'effetto serra. I parchi nazionali frenano il consumo di suolo: se in Italia il 17% dei boschi ha ceduto il passo a superfici artificiali, l'attenzione degli enti parco ha permesso di ridurre al 4,5% l'urbanizzazione in queste aree protette.

«Nel contesto della Strategia - scrive il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, nella presentazione della pubblicazione - è stato definito un sistema di ‘contabilità ambientale' nelle aree protette a partire da una ricognizione integrata e coordinata del patrimonio naturalistico noto e presente nei nostri parchi nazionali. Il risultato è di rilievo: i parchi nazionali sono rappresentativi delle peculiari ricchezze naturalistiche del nostro Paese e il livello di conservazione e salvaguardia naturale nei nostri parchi è concreto ed effettivo, maggiore rispetto alla aree non tutelate. Ed è un risultato importante perché l'emergenza dei cambiamenti climatici richiede di rafforzare ed estendere la ‘resilienza' dei sistemi naturali. E perché la crisi economica ci impone di adottare nuovi modelli basati sulla conservazione e valorizzazione efficiente delle risorse naturali, che sono il nostro ‘petrolio'».

Secondo il Wwf  «Con questa prima "contabilità ambientale" dei Parchi Nazionali si è reso evidente per tutti l'autentico valore delle nostre aree naturali protette. Adesso serve definire gli obiettivi di conservazione di questo patrimonio nazionale per promuovere un vero "sistema" di aree protette per la tutela della biodiversità, l'unica strada per un rilancio del ruolo dei parchi.  I dati sulla superficie forestale e sui boschi vetusti di elevato valore naturalistico, con la loro funzione di serbatoi per la cattura dell'anidride carbonica e la conservazione delle risorse idriche, con i numeri sugli habitat e le specie di flora e fauna d'interesse comunitario salvaguardate, rendono tangibile ed evidente per tutti la consistenza del patrimonio naturale dei nostri Parchi. Un patrimonio, bene comune nazionale, ancora minacciato e sottoposto a pressioni globali e locali nonostante sia sulla carta formalmente protetto».

Il Panda sottolinea che «Dopo la direttiva presentata dal ministero dell'ambiente nel mese di dicembre 2012 per la definizione dei programmi di attività dei Parchi Nazionali per la tutela della biodiversità, con la presentazione di questo primo inventario del patrimonio naturale custodito dai 23 Parchi nazionali italiani, 24 se consideriamo anche il Parco Nazionale del Gennargentu istituito e mai reso operativo, viene fatto un altro piccolo passo in avanti per rimettere in marcia le nostre aree naturali protette spesso paralizzate in molti aspetti della loro ordinaria gestione.  Si attende infatti ancora il rinnovo, con la riduzione dei componenti, degli organi di governo dei Parchi nazionali, oggi bloccato dal Ministero dell'Economia e Finanze dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri lo scorso 8 marzo del decreto sul riordino degli Enti vigilati dal Ministero dell'Ambiente. Resta senza soluzione la nomina del Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi per l'impossibilità di trovare un'intesa con le Regioni Toscana ed Emilia Romagna. Dopo il taglio dei finanziamenti per gli investimenti, le regole ed i cavilli amministrativi della ragioneria dello Stato rendono difficilmente utilizzabili anche le risorse assegnate per le spese obbligatorie».

Il Wwf sottolinea che «Adesso urgente identificare gli obiettivi prioritari di conservazione di questo patrimonio naturale dei Parchi nazionali, finalmente censito e valutato, per inserirli tra i risultati attesi nella programmazione dei fondi europei 2014 - 2020».

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