[06/03/2013] News

Dissesto idrogeologico: con interventi nel settore agricolo-forestale quasi 200mila posti di lavori in 10 anni

In Italia ci sono circa 4 milioni di ettari di terreno agricolo e forestale in forte erosione e a rischio frane (13% del territorio nazionale). Quindi è necessario investire subito in interventi di mitigazione con risorse consistenti, dal momento che è ipotizzata una spesa di poco meno di 7 miliardi di euro per i prossimi 10 anni, destinata alle aree agro-forestali a maggiore criticità.

Sono i numeri più eclatanti delle "Linee guida per la valutazione del dissesto idrogeologico e la sua mitigazione attraverso misure e interventi in campo agricolo e forestale" presentate oggi dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dal ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio, e predisposte da Agea, Ispra e Rete rurale nazionale.

Numeri ai quali corrispondono interventi ritenuti a ragione indispensabili- è spiegato nel rapporto- tenuto conto che negli ultimi 10 anni il Mipaf ha erogato circa 2 miliardi di euro alle Regioni, per danni causati da eventi alluvionali a colture e aziende agricole e la costante perdita di suolo agricolo e produttività delle superfici forestali ha portato a un danno stimato di circa 2,5 miliardi di euro in 10 anni, oltre alle spese periodiche di ripristino e manutenzione gestite direttamente dai comuni. Inoltre, sono stati spesi oltre 3,5 miliardi di euro con Ordinanze di protezione Civile per far fronte più in generale a calamità idrogeologiche.

Nel territorio montano-collinare, le aree maggiormente soggette a dissesto nelle quali è necessario intervenire con azioni di prevenzione sono quelle destinate a seminativi-pascoli, i boschi e le aree terrazzate a colture permanenti. In particolare, sono previste attività per più di 3,2 miliardi di euro per la protezione delle superfici a seminativo, 1,4 miliardi per la ricostruzione del potenziale ecologico, protettivo e produttivo dei boschi italiani e 1,6 miliardi di euro per la manutenzione e stabilizzazione del reticolo idrografico minore. Inoltre altri 700 milioni di euro dovranno essere invece destinati agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ripristino e ricostruzione dei terrazzamenti agricoli. 

Sono risorse importanti che vengono destinate alla manutenzione ordinaria dei territori e alla prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e che contribuiscono anche ad evitare o perlomeno contrastare l'abbandono delle zone "marginali" di collina e montagna, fornendo opportunità di occupazione.

Le Linee guida danno indicazioni sugli interventi da attuare, che vanno dalla manutenzione e ripristino della rete di drenaggio superficiale in aree agricole, alla stabilizzazione superficiale e protezione dei terrazzamenti in erosione, alla riforestazione, gestione e mantenimento in buono stato di efficienza ecologica del bosco e del suo reticolo idrografico minore. Tutte misure che innescano "a caduta" tutta una serie di benefici come la riduzione dei colmi di piena e degli eventi alluvionali, la riduzione della quantità di sedimento immessa nella rete fluviale e quindi il miglior funzionamento degli invasi artificiali idroelettrici, la conservazione della biodiversità del territorio, l'incremento dell'assorbimento di CO2 per la mitigazione dei cambiamenti climatici, lo sviluppo socio-economico e turistico legato anche alle produzioni di qualità e la tutela dei paesaggi agricoli tradizionali.

Misure, interventi e finanziamenti proposti inoltre hanno un riscontro positivo anche in termini occupazionali in zone cosiddette "marginali". Sono state infatti stimate in circa 410 milioni le ore di lavoro incrementali in 10 anni, pari a circa 19.000 posti di lavoro equivalenti per anno.

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