[04/03/2013] News

Moduli fotovoltaici: pubblicato dal Gse l’elenco dei Consorzi idonei per lo smaltimento

Il Gestore dei Servizi Energetici ha recentemente pubblicato l'elenco dei Consorzi e dei Sistemi idonei allo smaltimento dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita. L'adesione dei produttori dei moduli ad un Consorzio o Sistema che ne garantisca il riciclo a fine vita è infatti obbligatoria per tutti gli impianti connessi a partire dal 1° luglio 2012, in base sia al Quarto (DM 5 maggio 2011) che al Quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012).

Per poter essere definiti idonei i Consorzi devono rispettare le prescrizioni previste da un apposito Disciplinare tecnico pubblicato a dicembre dal GSE (Disciplinare Tecnico per la definizione e verifica dei requisiti tecnici dei Sistemi/Consorzi per il recupero e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita) e, entro il 15 febbraio, hanno dovuto trasmettere la documentazione necessaria affinché lo stesso GSE potesse valutarne l'idoneità alla luce dei requisiti richiesti.

In base alle documentazioni pervenute il GSE ha stilato il 28 febbraio un primo elenco, aggiornato poi il 1 di marzo, in base al quale sono risultati idonei allo smaltimento dei moduli fotovoltaici i seguenti undici Consorzi/Sistemi:

1-      COBAT - Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo Via Toscana, 1 - 00187 Roma

2-      Consorzio ECOEM Via V. Monti, 8 - 20123 Milano

3-      Consorzio Ecolight Via Monte Rosa, 96 - 20149 Milano

4-      Consorzio Ecoped Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano

5-      Consorzio Eco-PV Via Passione, 1 - 20122 Milano

6-      Consorzio Re.Media Via Messina, 38 - 20154 Milano

7-      e-cycle scarl Piazza Sannazzaro, 71- 80122 Napoli

8-      ERP Italia Srl Viale Assunta, 101 - 20063 Cernusco sul Naviglio (MI)

9-      LA MIA ENERGIA soc. cons. a.r.l. Via M.T. Cicerone, 14/L - 86079 Venafro (IS)

10-  PV CYCLE ITALIA S.r.l. Via Carducci, 4 - 00187 Roma

11-  RAEcycle S.c.p.A. Via A. Moro,10 - 25124 Brescia

L'idoneità degli 11 Consorzi è un fatto positivo, in quanto testimonia un'estensione della filiera del fotovoltaico anche in direzione della gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici. Ma garantendo al contempo anche lo smaltimento dei moduli, la cui quantità sul territorio nazionale è ormai significativa (si consideri che attualmente risultano connessi alla rete elettrica circa 17.135 MW, pari indicativamente ad una superficie di circa 170 km quadrati, in pratica una superficie superiore a quella del Lago di Como). La maggior parte dei soggetti risultati idonei sono Consorzi già attivi da anni nel settore dei rifiuti ed in modo particolare dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), ma che si sono mossi per creare una filiera italiana del riciclo del fotovoltaico. Per esempio, Cobat aveva già raggiunto un accordo con il Comitato Ifi (Industrie Fotovoltaiche Italiane) nell'ottobre del 2011 proprio per creare la prima filiera tutta italiana del riciclo dei moduli fotovoltaici. Nel caso della PV Cycle Italia Srl, invece, si tratta della succursale italiana dell'associazione senza fini di lucro PV Cycle, nata nel 2007 con sede a Bruxelles, che vede aderenti molti tra i principali marchi dell'industria fotovoltaica italiani, europei e internazionali.  Infine, ci sono Consorzi o Sistemi nati, alcuni molto recentemente, con lo scopo preciso di lavorare nel campo dello smaltimento dei moduli.

 

ReMedia, uno tra i più importanti Sistemi Collettivi italiani che conta già oggi oltre 1000 aziende per la gestione eco-sostenibile dei rifiuti tecnologici - RAEE, pile e accumulatori esausti e impianti fotovoltaici a fine vita – consente al Produttore di essere subito in regola con i requisiti richiesti dal GSE per accedere agli incentivi, e contemporaneamente ottemperare anche a quanto richiesto dalla direttiva RAEE che introduce i moduli fotovoltaici nel campo di applicazione. 

 

Il processo che ha portato alla pubblicazione dell'elenco dei soggetti idonei non è stato però esente da polemiche. Due sono stati gli eventi che hanno suscitato forti perplessità. Il primo è stato il ritardo nell'emanazione del Disciplinare tecnico, di fatto già pronto nell'estate scorsa, ma pubblicato dal GSE soltanto il 21 dicembre. In secondo luogo, l'extra-proroga di tre mesi (31 marzo 2013) rispetto al termine del periodo transitorio (31 dicembre 2012) indicato ai consorzi di smaltimento dei moduli fotovoltaici per assolvere ai requisiti indicati nei DM 5 maggio 2011, DM 5 luglio 2012 e relative Regole applicative, che aveva scatenato le ire di quelle aziende italiane che si erano presentate già in regola con la normativa, tanto da far dichiarare ad Alessandro Cremonesi, presidente di Comitato Ifi, che "questa extra-proroga di tre mesi concessa a chi dopo oltre sei mesi di periodo transitorio non ha investito adeguatamente per ottemperare ai requisiti previsti, ha l'effetto di uno schiaffo da parte del ministero dello Sviluppo economico all'industria nazionale dei moduli FV, in regola già dal primo giorno di entrata in vigore delle prescrizioni normative (1 luglio 2012)".

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