[28/02/2013] News

Horsegate, il Parlamento europeo chiede più controlli sulla catena alimentare

Dopo lo scandalo della carne di cavallo crisi di fiducia dei consumatori. «Non possiamo dire ai cittadini che “non c'è nulla di sbagliato” nel sistema»

Il commissario europeo alla Salute ed alla politica per i consumatori, Tonio Borg, intervenendo alla Commissione salute del Parlamento europeo ha detto che quello che ormai viene chiamato "Horsegate" o "horse burger" «Ha scosso la fiducia dei consumatori ed ha messo in evidenza la mancata applicazione di norme comunitarie sui controlli della catena alimentare degli Stati membri dell'Unione europea ed anche una mancanza di sanzioni dissuasive contro le frodi alimentari».

Il presidente della Commissione, il socialdemocratico tedesco  Matthias Groote ha concordato: «Quella che abbiamo ora è una crisi di fiducia. Stiamo ricevendo sempre più notizie sul maggiore impatto e portata di  questo problema di etichettatura. In passato abbiamo discusso sulla necessità o meno di una legislazione sulla carne e se dovesse avere diverse forme per essere etichettata e gli Stati membri hanno scelto l'opzione più bassa. Dobbiamo vedere come siamo in grado di garantire la tracciabilità e migliorare la deterrenza». Borg ha risposto: «Dobbiamo mantenere le cose nella giusta prospettiva. Abbiamo uno dei migliori sistemi di sicurezza alimentare al mondo, ma questo non significa che i problemi non si presentano. Gli Stati membri hanno la responsabilità di far rispettare le regole comunitarie. Il cibo in tutti i Paesi dell'Ue è ora in fase di test per il Dna di cavallo e per  le tracce dell'antidolorifico fenilbutazone ("bute"). I risultati saranno resi pubblici. La fiducia dell'opinione pubblica è stata molto scossa».  Per ripristinarla il commissario Ue ha annunciato una prossima proposta che chiederà ad ogni Stato membro di introdurre sanzioni finanziarie contro le frodi alimentari, «In modo che il crimine non paghi».

Alla domanda di un eurodeputato se il marchio "Paese di origine" dovesse essere estesa ai prodotti trasformati a base di carne, Borg ha risposto che è in corso uno studio di valutazione d'impatto che potrebbe essere pubblicato alla fine dell'estate, ma a ha aggiunto che « Tuttavia, questo è completamente estraneo all'attuale incidente. Questa frode riguarda le specie animali presenti nella carne del prodotto stesso».

La laburista britannica Linda McAvan ha chiesto a Borg: «Lei ha detto che il problema è venuto fuori da un un'ispezione random in Irlanda, e che per un cambiamento non ci vuole molto. Ma sappiamo quante ispezioni a campione ci sono nell'Ue? Dobbiamo raccogliere dati su questo? Mi sembra che non si sappia per quanto tempo questo errore di etichettatura ha avuto luogo. E come facciamo a sapere che non accadrà di nuovo?» Un'opinione condivisa  anche dalla  liberaldemocratica ed ambientalista francese Corinne Lepage: «Non possiamo dire ai cittadini che "non c'è nulla di sbagliato" nel sistema. La migliore legislazione al mondo è inutile se non ci sono controlli. Ciò che abbiamo è una legge "virtuale", ma i consumatori sono a favore della legge reale».

Il verde belga Bart Staes ha osservato che «Lo scandalo ha anche implicazioni politiche. Gli Stati membri sono responsabili delle ispezioni, ma i tagli ai finanziamenti attuali ed i tagli del personale inevitabilmente limitano la qualità dei controlli».

Per la populista della destra danese Ana Rosbach, «Il problema etico e di fiducia dei consumatori è chiaro. Dato che i prodotti a base di carne si spostano  tra i diversi Paesi, stanno diventando molto difficile da rintracciare ed abbiamo bisogno di una soluzione ad un livello superiore. Come può la Commissione europea garantire che tutti gli stati membri controllino effettivamente i macelli?».

La portoghese Alda Sousa, della Sinistra europea, ha proposto la creazione di registri sanitari nazionali degli animali «In modo che, ad esempio,  non ci sia la macellazione di animali trattati con farmaci». 

Anche le associazioni fanno sentire la loro voce sul tema, che sembra farsi più scottante ogni giorno che passa. In particolare, Aiab - Associazione italiana per l'agricoltura biologica, nella figura del presidente Alessandro Triantafyllidis dichiara che «Il regno animale è attraversato da una grande confusione, come se un ammutinamento sull'arca di Noè avesse portato a mescolare specie e comportamenti. E' quanto  sembrerebbe emergere dagli scandali alimentari e dalle perversioni legislative degli ultimi giorni, tutti rientranti nel recinto della zootecnia, la filiera più lunga ed esposta ad interessi opachi. Il sistema alimentare va profondamente ripensato, a partire proprio da quello zootecnico, rispettando vincoli ed esigenze delle specie, garantendo i consumatori sulle qualità nutrizionali, ambientali ed etiche del cibo di cui si alimentano istruendo sistemi di vigilanza rigorosi e misure sanzionatorie che puniscano chi froda e scoraggino atteggiamenti speculativi. AIAB anche attraverso il suo marchio di garanzia AIAB di filiera sta lavorando a riconnettere la relazione tra chi produce e chi consuma secondo criteri di rispetto degli equilibri naturali, ecologici ed etici, oltre che restituendo un sistema di relazioni, ancorate al territorio».  

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