[26/02/2013] News

Politica agricola comune, l’Italia deve restituire 48,3 milioni di euro

Gli Stati membri ne devono rimborsare 414 milioni

Nell'ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, la Commissione europea ha chiesto oggi «La restituzione di fondi della politica agricola dell'Ue indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 414 milioni di euro». Gli  Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), ma spetta alla Commissione controllare che abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati che spiega: «I fondi riconfluiscono nel bilancio dell'Unione per inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. In realtà l'impatto finanziario netto è inferiore: restano infatti da rimborsare 393 milioni di euro, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata».

L'Italia deve restituire in tutto 48,3 milioni di euro (impatto finanziario netto1: 48,1 milioni di euro)  per infrazioni alla condizionalità: controllo insufficiente di vari criteri di gestione obbligatori (Cgo), mancata definizione di tre buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa) e inadeguata applicazione di sanzioni. Ecco come sono ripartite le restituzioni: 17.914.000 euro per  gli Ortofrutticoli: rettifica proposta per gravi lacune nel sistema di controllo e frodi nel settore della trasformazione degli agrumi; 48.302.000 euro per Condizionalità: rettifica proposta per controllo inadeguato di vari CGO, mancata definizione di 3 BCAA e inadeguata applicazione di sanzioni; 1.246.000 euro per  Sviluppo rurale:  rettifica proposta per assenza di controlli incrociati con la banca dati degli animali e ritardi nei controlli in loco; 2.294.000 euro per pagamenti tardivi; 6.354.000 euro per lacune nei criteri di riconoscimento

Insieme a noi  saranno recuperati fondi da altri  21 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Lituania, Ungheria, Malta, Olanda, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna.

Le altre principali rettifiche per Paese sono:

40,6  milioni di euro a carico della Spagna per inadempienze nella gestione e nel controllo delle restituzioni all'esportazione: controlli ex ante carenti sulle carni bovine, lacune nell'esecuzione dei controlli materiali, controlli inadeguati sulla produzione e sulle scorte di zucchero, preavviso agli esportatori per i controlli materiali; 16 milioni di euro per inadempienze nell'assegnazione di diritti all'aiuto ai beneficiari degli aiuti per superficie;

34,4 milioni di euro a carico della Polonia per carenze nella gestione del regime di prepensionamento nell'ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr);

29 milioni di euro a carico della Francia per inadempienze nei controlli in loco riguardo alle misure agroambientali e "svantaggi naturali" del Feasr;

17,7 milioni di euro a carico del Regno Unito - Irlanda del Nord per carenze riguardanti il sistema di identificazione delle parcelle agricole e sistema di informazione geografica Sipa-Sig, i controlli in loco, i pagamenti e le sanzioni in relazione agli aiuti per superficie; 111,7 milioni di euro a carico del Regno Unito - Inghilterra per carenze nel Sipa  e Sig, nel trattamento delle domande, nei controlli amministrativi incrociati e nei controlli in loco con riguardo agli aiuti per superficie;

12,5 milioni di euro a carico della Romania per carenze nei controlli dell'ammissibilità dei beneficiari e delle spese, nonché nell'applicazione di sanzioni nell'ambito della misura "ammodernamento delle aziende agricole" del Feasr.

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