[25/02/2013] News

Smaltimento dei rifiuti radioattivi, la Commissione Ue dice sė alla Svezia

La Commissione europea ha valutato positivamente il piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dalla disattivazione dei reattori di ricerca Studsvik R2 ed R2-0, a Nyköping in Svezia.

La Commissione, infatti, è del parere che l'attuazione del piano, sotto qualsiasi forma, non è tale da comportare, né in condizioni operative normali, né in caso di incidente del tipo e dell'entità previsti nei dati generali, una contaminazione radioattiva rilevante sotto il profilo sanitario, delle acque, del suolo o dell'aria di un altro Stato membro o di un paese terzo limitrofo come la Finlandia (che dista di 200 km), l'Estonia, la Lettonia (situate a circa 265 km) e la Norvegia (il suo confine è a 320 km di distanza).

La valutazione è stata svolta conformemente alle disposizioni del trattato Euratom e non pregiudica eventuali valutazioni supplementari svolte ai sensi del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, né gli obblighi che discendono del trattato e dal diritto derivato. A titolo indicativo, la Commissione desidera richiamare l'attenzione su alcuni aspetti ambientali che andrebbero ulteriormente esaminati, ossia sulle disposizioni concernenti la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati; su quelle relative alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, e infine su quelle relative alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e in materia di acque.

Il 19 settembre 2012 la Commissione europea ha ricevuto dal governo svedese i dati generali riguardanti il piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dalla disattivazione dei reattori di ricerca Studsvik R2 ed R2-0. In base a tali dati e a ulteriori informazioni richieste e fornite dalle autorità svedesi e dopo aver consultato il gruppo di esperti, la Commissione ha formulato il proprio parere favorevole.

Un parere dal quale risulta che in condizioni normali di disattivazione, gli scarichi di effluenti liquidi e gassosi non sono tali da comportare un'esposizione rilevante sotto il profilo sanitario per la popolazione di un altro Stato membro o di un paese limitrofo: i rifiuti radioattivi solidi saranno depositati in loco in attesa della decisione del governo in merito alla scelta di una soluzione per il deposito a lungo termine. I rifiuti solidi e i materiali di scarto non radioattivi che soddisfano i livelli di esenzione saranno invece liberati dal controllo regolamentare e saranno destinati allo smaltimento come rifiuti convenzionali o al reimpiego o riciclo, nel rispetto dei criteri enunciati nella direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza.

Secondo il parare della Commissione Ue, infine, in caso di rilasci non programmati di effluenti radioattivi, a seguito di un incidente del tipo e della portata previsti nei dati generali, le dosi cui le popolazioni di altri Stati membri o di paesi limitrofi potrebbero essere esposte non sarebbero significative dal punto di vista sanitario. 

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