[21/02/2013] News toscana

Gestione della fauna selvatica: blitz elettorale in Toscana? Agricoltori pronti ad un nuovo sit-in

Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana, «Norme provocatorie ed imbarazzanti»

Secondo Coldiretti Toscana «Il mondo venatorio ci prova. Ancora». Dopo la proposta, avanzata a fine estate 2012, dei capanni da caccia a supporto dell'attività venatoria ai cinghiali che è stata «Abbattuta e bocciata» da una marea di proteste di agricoltori ed ambientalisti, ora in commissione "Affari istituzionali e generali" della Regione Toscana spuntano un altro paio di articoli  che Coldiretti definisce «Spudoratamente a favore dei cacciatori e che hanno tutto l'aspetto di una promessa elettorale».

La più grande organizzazione degli agricoltori, che solo in Toscana rappresenta 40.000 imprese, è preoccupata soprattutto per il delicato capitolo dei risarcimenti danni alle colture agricole causati dalla fauna selvatica «Che la solita "aggiunta" in zona Cesarini rischia drasticamente di tagliare» e per l'istituzione dei Centri di assistenza venatori (Cav) istituiti dalle associazioni venatorie ai quali possono essere affidate le attività di assistenza procedimentale. Una serie alle quali Coldiretti promette opposizione dura: «Se necessario, per risolvere una volta per tutte l'irrisolta emergenza ungulati che in Toscana provocano ogni giorno 10mila euro di danni e 4 milioni di mancato fatturato al settore agroalimentare, gli agricoltori sono pronti a tornare in Via Cavour dove si ritrova il Consiglio Regionale come già successo in occasione della battaglia per la tutela dell'extravergine toscano».

Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, denuncia: «Sono state inserite alcune norme che riguardano l'attività venatoria senza nessuna concertazione e coinvolgimento del mondo agricolo. Hanno agito di nascosto, superando anche le competenze della Commissione Agricoltura Regionale, nella speranza che non ce ne saremmo accorti. Ma gli è andata male. Nonostante il triste primato europeo per la presenza di ungulati (oltre 300mila esemplari che dal 2005 al 2010 hanno causato danni per oltre 20 milioni), in Toscana si tentano di inserire norme provocatorie ed imbarazzanti che hanno effetti depressivi sull'economia agricola. In Toscana c'è una gravissima emergenza che riguarda gli agricoltori e direttamente la comunità, i cittadini, non ci sono solo i danni economici, ingenti e pesanti che gravano sulla collettività, ma migliaia di incidenti stradali, rischi per la salute e la sicurezza. La popolazione degli ungulati è fuori controllo ma non sembra gliene freghi nulla a nessuno se questi sono i risultati».

Coldiretti entra nel merito delle norme sotto esame, «Sulla cui legittimità verrà chiesto adeguato pronunciamento legale» e spiega ce «E' stato inserito nell'articolo che riguarda il risarcimento danni da fauna selvatica una precisazione puntuale: "nei limiti delle disponibilità di bilancio"». Secondo gli agricoltori si tratta di «Un tentativo, fin troppo evidente, di giustificare mancati risarcimenti e scoraggiarne le richieste agli Ambiti Territoriali di Caccia» e Marcelli rincara: «E' stata usata una giustificazione tecnica per nascondere la vera natura delle intenzioni, ovvero non risarcire gli agricoltori. Questa norma vuol dire che gli agricoltori, in caso di esaurimento risorse potrebbero non essere rimborsati malgrado i danni subiti. E' una vergogna».

Ma il colpo a sorpresa tentato da qualche consigliere regionale è fallito proprio per le modalità utilizzate: «Le norme sono state presentate in sede di discussione della prima commissione, e non della commissione agricoltura, ambito più consono e tradizionale ai temi della caccia e dell'agricoltura - puntualizza Marcelli - Quegli articoli che trattano e parlando di attività venatoria dovevano essere riportati all'interno della discussione della Commissione agricoltura». Coldiretti ha già espresso all'assessore regionale all'agricoltura, Gianni Salvadori e ai consiglieri regionali, «Il disappunto per le modalità e per il metodo».

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