[19/02/2013] News

Settore auto, una risposta alla crisi europea con produzioni davvero "green"

E la Cina punta con forza su veicoli a basse emissioni

Nei Paesi dell'Eurozona il mercato dell'auto sta subendo un tracollo. Secondo i dati di gennaio riportati dal Centro Studi Promotor, la contrazione è del 12,8%. Se poi aggiungiamo che rispetto ai livelli ante-crisi tutta l'area Ue a 27 più i paesi dell' Efta  aveva già fatto registrare nel 2012 un calo del 21,5%, viene confermato come il mercato dell'auto sia tornato ai livelli degli anni 1990. In gennaio sono state registrate contrazioni  dell'8,6% in Germania, del 15,1% in Francia, del 9,6% in Spagna e del 17,6% in Italia, dove già nel 2012 era stato registrato un calo delle immatricolazioni del 19,9%.

Come evidenzia il Centro Studi Promotor, la crisi riguarda solo i Paesi dell'Eurozona dato che fuori da questo contesto, rimanendo in Europa, la situazione è diversa. Infatti le immatricolazioni in gennaio sono in aumento dell'6,1% con il dato di rilievo del Regno Unito, dove crescono dell'11,5%. Al di la della crisi congiunturale dell'area euro, siamo in presenza di una crisi di settore che dovrebbe indurre, specialmente in Italia, a rivedere la produzione rendendola più sostenibile. Scommettere sulle auto "green" investendo in ricerca può rappresentare la molla per ritrovare competitività anche tra le "mura amiche" per la nostra casa produttrice leader, considerato che tra l'altro ci sono da rispettare le normative europee sulle emissioni. Ma insistere guardando ancora una volta soltanto alle emissioni sarebbe oltremodo riduttivo: un'auto ecologica è un'auto nei cui processi produttivi si contempla l'utilizzo di materie prime seconde e, più in generale, si guarda alla sostenibilità del ciclo della materia che fisicamente le dà forma.

Rimanendo nel settore auto, in Cina lo sviluppo di veicoli "green" è parte delle linee-guida per il piano di riduzione delle emissioni inquinanti presentato dal Consiglio di Stato. Nessuna analogia con la situazione descritta in precedenza viste le differenze di contesto (politiche, ambientali, sociali, economiche), ma gli indirizzi della politica testimoniano comunque una rinnovata attenzione all'ambiente di uno dei maggiori motori economici del pianeta che crea grandi impatti. Il Piano prevede che dal 2015, il 60% di tutti i motori di autoveicoli prodotti in Cina sia "green". Ciò significa anche una spinta per il processo di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, per creare motori a risparmio energetico e basse emissioni. Secondo le linee-guida diffuse dal Consiglio di Stato è previsto  una riduzione nel consumo energetico entro il 2015, pari al 10% dei valori registrati nel 2010. Con nuovi motori meno inquinanti  e con l'introduzione di misure per il  risparmio energetico, la Cina si prefigge di ridurre le emissioni di CO2 di 62 milioni di tonnellate e quelle di ossido di azoto del 10%, e di risparmiare venti milioni di tonnellate di carburante entro il 2015. Secondo quanto previsto dal Dodicesimo Piano quinquennale 2011-2015, la riduzione di consumo energetico per unità di Pil entro la fine del 2015 sarà del 16%, mentre quella di diossido di carbonio sarà del 17%.  

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