[19/02/2013] News

Operazione Cobra, successo contro bracconaggio e traffico internazionale specie protette

Cina: «Abbiamo coordinato noi». Sequestrate 5 tonnellate d’avorio, 1,6 t. di shahtoosh, 22 corni di rinoceronte, 10 pelli di tigre

John E. Scanlon, segretario della  Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites),  è molto soddisfatto per i risultati ottenuti dall''Operation Cobra, un'operazione congiunta di un  mese per combattere il commercio illegale di specie selvatiche, che ha riunito le polizie, le dogane e gli uffici che si occupano di fauna selvatica di Botswana, Cambogia, Camerun, Cina, Congo,  Repubblica democratica del Congo, Gabon, India, Indonesia, Kenya, Laos, Malaysia, Mozambico, Nepal, Singapore, Sudafrica, Tanzania, Thailandia, Uganda, Vietnam, Usa e Zambia.

«Le operazioni che portano al rafforzamento della polizia, delle dogane e delle agenzie della  fauna selvatica degli Stati dell'area di distribuzione, di transito e di destinazione, nonché quelle per combattere la criminalità della fauna selvatica sono essenziali. Altrettanto importante sono la necessità di un efficace follow-up dopo le indagini rilevano il contrabbando  o la condivisione e l'uso di tecniche di indagine specializzatei, come le "controlled deliveries" per garantire che tutte le possibili branche affrontino l'intera catena criminale e che la perseguino. Questo era chiaramente un obiettivo dell'Operazione Cobra, che è molto incoraggiante».

L'Operation Cobra si è tenuta tra il 6 gennaio  e il 5 febbraio ed  è stato coordinata dai funzionari di polizia e dai rappresentanti dei wildlife law enforcement networks  africani e asiatici,  mentre il centro di coordinamento dell'operazione era a Bangkok, in Thailandia. L'operazione era incentrata su alcune specie selvatiche più colpite dal commercio illegale, come i grandi felini asiatici, gli elefanti, le grandi scimmie, i pangolini ed i rinoceronti ed ha portato un all'arresto di un gran numero di trafficanti, al sequestro di un bucero, di tonnellate di avorio, di un  leopardo, di un pangolino, di legname pregiato e  di corni di rinoceronte, di shahtoosh prodotti col vello di antilopi tibetane abbattute, centinaia di serpenti, pelli di tigri e molte altre specie Cites o prodotti derivati il cui commercio è vietato.

Anche se il centro direttivo dell'Operation Cobra era nella capitale thailandese, è la Cina a rivendicare la leadership dell'iniziativa: «Più di 200 affari riguardanti il traffico di prodotti derivanti dal bracconaggio sono stati risolti e più di 100 sospetti arrestati nel corso di una campagna multinazionale di lotta contro il bracconaggio - spiega l'Amministrazione di Stato della silvicoltura della Cina - Nel corso di questa operazione battezzata "Cobra", sono state sequestrate 5 tonnellate d'avorio, 1,6 tonnellate di shahtoosh, 22 corni di rinoceronte, 10 pelli di tigre, così come sono state confiscate  altre specie animali e vegetali protette ed i prodotti derivati da loro. E' la prima volta che la Cina dirige une campagna congiunta di lotta contro il bracconaggio su due continenti», anche perché fino ad ora la Cina era più nota come il mercato di destinazione dei prodotti illegali e come patria di alcuni tra i più noti trafficanti internazionali.  

Secondo Yin Hong, vicedirettore dell'Amministrazione di Stato della silvicoltura , «Questa operazione dimostra la risolutezza e la capacità del Paese di promuovere la cooperazione multilaterale in materia di lotta contro il bracconaggio».

Ma la Cites avverte che «Il commercio illegale di fauna selvatica si sta aggravando e sempre più gruppi criminali organizzati transnazionali  sono coinvolti. Aumentare la cooperazione internazionale ben coordinata rafforza  le risposte che siamo tenuti a dare per combattere contro la criminalità della fauna selvatica in modo efficace. L'Operazione Cobra è stata un'ottima iniziativa che ha fornito una preziosa dimostrazione dei modi e dei mezzi di lotta contro la criminalità della fauna selvatica a tutte le autorità che sono state coinvolte. Ha creato anche una eccellente opportunità per queste ultime stabilire nuovi rapporti professionali con le loro controparti delle differenti agenzie di Paesi e delle regioni del mondo».  

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