[13/02/2013] News toscana

Crisi siderurgica: da Piombino e Terni l'idea di realizzare una rete italiana delle città dell’acciaio

Il sindaco di Piombino - Gianni Anselmi - e il sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo, hanno inviato al presidente dell'Anci nazionale Graziano Del Rio una  lettera  in cui si chiede di costruire una rete delle città siderurgiche a livello nazionale, coordinata da Anci, che possa interloquire con gli organi di governo nazionale ed europei.

I due sindaci in premessa mettono in evidenza la crisi dell'industria siderurgica all'interno della crisi economica che sta attraversando il paese, sottolineando però le potenzialità del settore. «La siderurgia italiana si colloca, come produzione, al 2° posto nella Ue, dopo la Germania, ed anche dal punto di vista dei consumi il mercato italiano è il 2° europeo. Fornisce infatti - hanno continuato i due sindaci- la materia prima ad altri settori industriali fondamentali per il Paese: da quello automobilistico a quello ferroviario e degli elettrodomestici, dall'edilizia al cantieristico. Ora questo patrimonio, di competenze e lavoro corre il rischio di essere disperso».

Anselmi e Di Girolamo hanno elencato tutte le situazioni di difficoltà della siderurgia che si riscontrano lungo il Paese: da Taranto a Piombino con ripercussioni negative su Genova e Trieste, fino alla vendita di Ast-Terni imposta dalla Commissione Ue Antitrust  in seguito all'acquisizione di Inoxum da parte di OutoKumpo, che ha causato incertezze per il futuro di quello che è l'impianto europeo con maggiore capacità installata di produzione di acciaio inox.

Il quadro che è stato delineato può anche presagire, qualora non si prendano provvedimenti,  all'uscita dell'Italia da un settore ritenuto strategico. E questo ovviamente preoccupa i sindaci, e non solo per la perdita di lavoro che offre il comparto, di autonomia del sistema industriale nazionale e di ricchezza: «Ci siamo convinti che per raggiungere i risultati sperati c'è bisogno di lavorare insieme, di affrontare la questione "siderurgica" nella sua complessità ed unitarietà- hanno continuato  Anselmi e Di Girolamo- crediamo sia la maniera migliore per spingere sia il governo italiano che quello europeo ad adottare quelle misure strutturali, ad es. sui costi energetici, sulle compatibilità ambientali, sul grande tema delle bonifiche e del riuso delle aree dismesse, che sole possono garantire le competitività di questo settore in Italia ed In Europa».

Da qui la proposta di realizzare la rete italiana delle città siderurgiche nel contesto Anci, capace poi di interloquire in modo più efficace ai vari livelli, europeo e nazionale.

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